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SVIZZERAIl mercato degli affitti sta entrando in una fase calante

07.03.17 - 10:57
A causa dei bassi tassi di interesse si continua a costruire, mentre il potere d'acquisto di chi è sotto pigione sta diminuendo, anche perché gli immigrati sono sempre meno abbienti
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Il mercato degli affitti sta entrando in una fase calante
A causa dei bassi tassi di interesse si continua a costruire, mentre il potere d'acquisto di chi è sotto pigione sta diminuendo, anche perché gli immigrati sono sempre meno abbienti

ZURIGO - Cercasi locatari: il mercato degli affitti sta entrando inesorabilmente in una fase calante, stando a uno studio di Credit Suisse. Questo perché a causa dei bassi tassi di interesse si continua a costruire, mentre il potere d'acquisto di chi è sotto pigione sta diminuendo, anche perché gli immigrati sono sempre meno abbienti. Comprare casa? Non se ne parla nemmeno, è diventato ormai proibitivo per un numero crescente di economie domestiche.

Gli investimenti immobiliari si collocano ancora in cima alle preferenze degli investitori, spiegano gli specialisti della grande banca. La corsa al mattone si riflette per esempio nella costante espansione dell'edilizia locativa, nella crescente quota di immobili nei portafogli degli investitori istituzionali e nella performance da buona a eccellente conseguita nel 2016 dagli investimenti nel ramo. Tuttavia, più si prolunga la corsa, più questa è destinata a minare le sue stesse basi, a causa dell'aumento incontrollato delle superfici sfitte e della pressione sui redditi da locazione.

Nel 2017 è infatti atteso che si confermi la fase calante del mercato degli appartamenti in affitto annunciata lo scorso anno. Il contesto dei tassi negativi, che si protrae da oltre due anni, e la situazione difficile degli investimenti ad esso correlata spingono ad altissimi livelli la costruzione di appartamenti in affitto, a prescindere dalla flessione della domanda che ha fatto seguito al calo dell'immigrazione.

Gli economisti di Credit Suisse non prevedono un'ulteriore diminuzione dell'arrivo di stranieri. Tuttavia, la tendenza strutturale verso una riduzione del potere d'acquisto dei locatari dovrebbe continuare, perché gli immigrati provengono sempre più da Paesi poveri e le economie domestiche locali più abbienti passano alla proprietà. Ciò comporterà un ulteriore aumento delle superfici sfitte e delle difficoltà di commercializzazione.

La concorrenza per attirare i locatari è quindi destinata a intensificarsi: mentre aumentano i rischi sul mercato, i locatari dovrebbero pertanto essere agevolati nella ricerca di un alloggio oltre a beneficiare, sempre più spesso, di affitti più bassi. In futuro l'eccesso di offerta dovrebbe concentrarsi prevalentemente negli agglomerati, in quanto l'attività edilizia si intensifica soprattutto in questi comuni. Lo spazio abitativo rimarrà scarso solo nei centri, dove la carenza di terreno e l'alto grado di regolamentazione limitano la crescita dell'offerta.

Diverso è il discorso sulla proprietà abitativa: dopo 14 anni si è interrotta la crescita dei prezzi, ma secondo Credit Suisse il segmento viaggia su binari tranquilli. A differenza degli altri mercati, non si osserva né si prevede un'eccedenza dell'offerta.

Comunque un numero crescente di economie domestiche non può più sostenere il finanziamento della proprietà abitativa a causa dei requisiti finanziari più rigidi: in pratica i bassi interessi ipotecari sono per molti solo un'illusione. Anche nel 2017 la domanda si concentrerà in particolare sulle regioni con prezzi ancora abbordabili, nonché sul segmento di prezzo medio-basso.

Mentre in queste regioni gli economisti di Credit Suisse prevedono un ulteriore aumento dei prezzi, è presumibile che nelle regioni caratterizzate da costi elevati e in generale nel segmento di fascia alta, i prezzi continueranno a diminuire, anche se a ritmi rallentati. Nel complesso per il 2017 gli specialisti immobiliari si aspettano una flessione non superiore allo 0,5%.

Gli analisti di Credit Suisse guardano anche con attenzione alle economie domestiche composte da una sola persona, che costituiscono la forma abitativa più diffusa in Svizzera. Si vive da soli per svariati motivi, affermano gli esperti. È diventata una moda mantenere una propria sfera domestica indipendente anche quando si è impegnati in una relazione.

Ultimamente al fenomeno del "Single Living" si è affiancata un'offerta abitativa innovativa, sotto forma di micro-appartamenti, che risponde in modo ottimale alle esigenze, interpretando le aspettative e lo spirito del tempo. Le elevate spese abitative nei centri urbani producono infatti uno spostamento della domanda verso appartamenti più piccoli.

I micro-appartamenti si conciliano perfettamente con il moderno stile di vita all'insegna del minimalismo: le novità tecnologiche salvaspazio e una crescente offerta di servizi completi hanno ridotto il fabbisogno di spazio. Per gli investitori, i micro-appartamenti sono interessanti in quanto i redditi da locazione per metro quadrato sono più alti rispetto a quelli degli appartamenti più grandi e inoltre i gruppi target sono molto variegati.

Lo studio 2017 del mercato immobiliare di Credit Suisse si occupa anche del settore degli uffici, mercato caratterizzato da un aumento delle superfici sfitte e una flessione degli affitti. La fase di contrazione sta tuttavia rallentando: la quota di offerta non è infatti aumentata ulteriormente e in molti grandi centri è addirittura diminuita.

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COMMENTI
 

ZetaCrea 7 anni fa su tio
Poi ci si domanda come mai in altri posti del mondo si danno all'occupazione abusiva
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