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EUROPAIl cubo di Rubik scatena la guerra

07.11.16 - 14:00
La Corte Europea dovrà pronunciarsi il prossimo giovedì sul diritto di registrazione del marchio, che potrebbe venire cancellato
Il cubo di Rubik scatena la guerra
La Corte Europea dovrà pronunciarsi il prossimo giovedì sul diritto di registrazione del marchio, che potrebbe venire cancellato

LUSSEMBURGO - È forse il gioco più famoso del mondo. Chiedete che cos'è il cubo di Rubik: a stento troverete chi non saprà rispondervi. Più arduo invece scovare chi sappia restituire il medesimo colore a tutte le sue facce: ma questa, poi, è un'altra storia. Quella di oggi racconta che il suo futuro è a rischio: almeno dal punto di vista legale.

La proprietà intellettuale verrà infatti messa in discussione questa settimana davanti al tribunale europeo. Colpa di una forma troppo normale, che ha spinto l'avvocatura generale della corte di giustizia a chiedere di annullare la registrazione del marchio, così ovvia e abusata da non aver diritto ad alcuna forma di protezione. «Non è la stessa cosa», si difende Nick Kounoupias, legale dell'inventore Erno Rubik: che ogni anno vende 10 milioni di pezzi.

Giovedì sarà un giudice togato a pronunciarsi: ma l'opinione corrente è che la corte abbia già fatto sue le obiezioni prese in esame. Con la conseguenza che i detentori delle licenze di produzione ora sono terrorizzati: convinti che eventuali concorrenti cominceranno a proporre cubi più economici, rubando loro fette considerevoli di mercato.

Non sarebbe il primo caso di fallimento nel tentativo di proteggere un marchio. In Svizzera ne sa qualcosa Nestlé per esempio, che non ha potuto registrare la sua barretta di Kitkat in Gran Bretagna; o Lindt & Sprüngli, che in Germania ha perso la battaglia relativa al suo coniglietto pasquale. Ma «il cubo si trova al confine tra mondo reale e virtuale», ha provato a spiegare Rubik al Financial Times, intervistato a Buda, Ungheria, nella sua casa a forma guarda un po' di cubo. «Oggi siamo molto vicini a computer e mondo digitale, ma è importante non perdere la connessione con il mondo reale. Abbiamo bisogno di fare le cose con le nostre mani: e il cubo risponde a questo». 

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