Il mercato del lavoro elvetico sarà poco dinamico nel terzo trimestre, secondo Manpower, che mette peraltro in luce forti differenze regionali e settoriali. In Ticino atteso un miglioramento.
ZURIGO - A livello elvetico il 5% delle 750 imprese interrogate nell'ambito di un sondaggio intende assumere personale nel periodo luglio-settembre, il 6% punta a ridurre l'organico, l'87% non prevede cambiamenti e il 2% non è in chiaro sul tema. Dopo la correzione delle variazioni stagionali la "previsione netta sull'occupazione" risulta essere dello 0%, informa un comunicato odierno la multinazionale specializzata nelle risorse umane. Il dato è di 1 punto inferiore a quello dell'ultimo rilevamento, mentre sull'arco di un anno il calo è di 2 punti.
I rami più ottimisti sono quelli della finanza e servizi (+10%), dei trasporti (+3%), della costruzione (+2%), dell'industria (+2%) e dell'energia (+5%). Regna per contro il pessimismo nell'agricoltura (-1%), nell'industria estrattiva (-2%), nel comparto alberghiero e dalla ristorazione (-2%), nel sociale (-2%) e nel commercio (-3%).
A livello regionale una maggiore propensione ad assumere è rilevata nella Svizzera orientale (+9%), a Zurigo (+7%) e in Ticino (+3%): dopo due trimestri negativi di seguito il cantone a sud delle Alpi offre l'aumento più forte (+6 punti percentuali). In netto calo è per contro la regione del Lemano (-6%).
Interessante, anche in un'ottica ticinese, è lo sguardo al di là della frontiera. Dopo il Brasile (-15%) la Svizzera è infatti con l'Italia il paese con la previsione netta sull'occupazione più bassa fra i 42 paesi presi in considerazione da Manpower. A titolo di confronto la Germania è a +4% e la Francia a +2%. La graduatoria è capeggiata da India (+35%) e Giappone (+22%), mentre gli Usa sono a +15%.