In tempo di corsa agli schermi di ultima generazione, ci sono anche ristoranti che non offrono tavoli davanti alla tv: «Nessuna paura, ne guadagneremo. C'è anche chi vuol stare in pace»
LUGANO - In tempi di corsa allo schermo di ultima generazione, di partite offerte al cliente a ogni costo e contro ogni difficoltà, fa storia chi incrocia le braccia. Rifiuta di unirsi alla massa, assecondar la maggioranza; teorizza con ponderata convinzione che la tivù può stare spenta: anzi, in sala non deve proprio entrare. Qui si mangia, non si tifa: e se c'è qualcosa da guardare è casomai quello che nel piatto si presenta all'occhio, disposto con cura.
«Quando vedo una tv, esco dal locale» - Per Franco Castoldi, titolare del Grotto Grillo, è più di buona norma: è da sempre rispetto per il cibo, la cucina, le pietanze. «Qui nessuno schermo, niente tivù: non c'è mai stata», dice senza esitazione. «Sono anni che faccio questo lavoro: e mi piace andare nei ristoranti. Se entro e c'è un televisore esco», giura. Persuaso che «senza partita qualche commensale forse sì, lo perderemo: ma resto convinto ci rimetteremmo più clienti a mandarla in onda».
Guai a rovinare il piacere di una bella cena - Non è questione di patriottismo: è che ci son locali buoni per il calcio, altri che non devono. «A chi non vuole rinunciare, non mancheranno luoghi più adatti dove andare», riflette: ed è un invito. Senza presunzione, giudizio di merito altezzoso: solo perché «trovo stupido rovinare il piacere di una bella cena. C'è anche chi vuol star tranquillo: trovarsi accanto qualche tifoso che non sa trattenersi potrebbe dare parecchio fastidio. Io sono contrario».
Qui la tv è spenta: e se proprio è muta - E non è il solo, in quel di Lugano: anche se altrove la decisione non è stata così drastica. All'anticonformismo si è preferito il compromesso: ci si limiterà magari a tenere spenta la tv, lì nell'angolo di una sala appena su tre; semmai senza volume in caso di richiesta, vedi l'Argentino che, a Breganzona, scommette su chi desidera poter mangiare in pace. Al Soave 10 la tv resta al bar: solo un paio di tavoli o tre godranno di una prospettiva che soddisfa. È andata così già al tempo dei Mondiali: ed è andata bene.
Niente prenotazioni davanti allo schermo - Anche al Cantinone di piazza Cioccaro gli Europei passeranno in secondo piano. «La tv ci sarà, sul terrazzo: ma non accetteremo prenotazioni in postazioni privilegiate, tanto meno sposteremo tavoli - assicura il responsabile di sala Francisco Costa - La gente indugerebbe per due ore solo con una birra davanti, non possiamo permetterlo. Ne risentiremo? Non penso proprio».