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La causa sarebbe il previsto aumento della tassa sui consumi nel 2017. La contrazione si stima attorno allo 0,1% del PIL
TOKYO - Quella del Giappone potrebbe essere l'unica economia di un paese avanzato a registrare una contrazione nel 2017, a causa del previsto aumento della tassa sui consumi nel 2016.
È quanto sostiene il Fondo monetario internazionale (Fmi) nel rapporto semestrale sull'Economia mondiale, che stima una contrazione de Pil nipponico dello 0,1% nel 2017 in valori reali, rispetto a una crescita seppur ridotta dello 0,4% dalle precedenti rilevazioni.
Il comunicato dell'Fmi mette ulteriore pressione alla decisione del premier Shinzo Abe di andare avanti col piano di incremento della tassa sui consumi al 10% a partire dall'aprile 2017, dall'attuale 8%, e malgrado le opinioni contrastanti circa l'effetto che si riverserà su consumi già fiacchi e salari che non crescono. Per l'anno in corso gli economisti di Washington prevedono una crescita dello 0,5% per la terza economia mondiale, seppur ridotta rispetto alle stime di gennaio.
Il Fondo monetario internazionale si è pronunciato a favore della politica dei tassi negativi adottati dalla Banca del Giappone (Boj) in febbraio per incoraggiare la domanda per consumi e combattere la deflazione, ma le prospettive di crescita dell'economia nel medio e lungo periodo rimangono deboli, e rifletteranno principalmente il progressivo declino della forza lavoro.
