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SVIZZERAMedia on line in crescita

26.10.15 - 12:14
Giornali, radio e televisione perdono utenti
Media on line in crescita
Giornali, radio e televisione perdono utenti

BERNA - In Svizzera i media on line vanno a gonfie vele, mentre giornali, radio e televisione perdono utenti; lo svago prende sempre più spazio a scapito delle notizie cosiddette "serie". Lo rileva l'istituto zurighese di ricerche "Pubblico e Società" (fög).

Nel 2014 i mezzi di informazioni tradizionali, quali giornali, radio e televisione, hanno registrato un ulteriore calo di lettori e spettatori mentre è andato crescendo l'utilizzo dei media in rete. Appoggiato dall'Università di Zurigo, l'istituto ha pubblicato oggi il suo sesto rapporto sulla qualità dei mezzi di informazione in Svizzera, basandosi in particolare sui dati di REMP, Net-Metrix e Mediapulse.

Sulle reti sociali e i media on line si va accentuando la nozione di "informazione-divertimento"; gli utenti si segnalano l'un l'altro soprattutto siti i cui contenuti sono di bassa qualità, secondo lo studio.

Su 200 articoli trasmessi, linkati, twittati, ritwittati o commentati sui siti di informazioni o su Facebook nel 2014, nel 61% dei casi si è trattato di notizie di svago e passatempo in generale. Secondo fög ciò è valido in particolare tra i giovani, che sono alla ricerca principalmente di offerte legate al divertimento.

Tra il 2009 e il 2015, secondo i calcoli dell'istituto, la proporzione dei giovani adulti che si informa regolarmente attraverso l'abbonamento a giornali stampati è passata dal 44% al 26%. Per la televisione il calo è stato dal 65 al 39% e per la radio dal 66 al 53%.

Inoltre il numero di giovani adulti che non si informano più tramite i media classici è aumentato nettamente: dal 35 al 56% per i giornali, dal 4 all'11% per la televisione, dall'8 al 13% per la radio.

Altro dato che emerge dallo studio: l'ampliamento del paesaggio mediatico in rete indebolisce finanziariamente i mezzi di informazione, poiché la propensione a pagare per leggere una notizia on line è scarsa e le entrate pubblicitarie risultano molto al di sotto delle attese. Tutto ciò porta le aziende elvetiche attive nel settore dei media a moltiplicare le sinergie e le fusioni di testate. Si giunge così a una concentrazione della stampa che l'istituto fög deplora.

Nel 2014 gli editori Tamedia e Ringier controllavano insieme quasi l'80% del mercato nella Svizzera romanda e il 60% nella Svizzera tedesca.

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