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SVIZZERAVittoria UDC e PLR, la soddisfazione delle associazioni economiche

19.10.15 - 17:15
Il risultato delle elezioni di ieri viene giudicato chiaramente positivo anche in relazione alla politica energetica
Vittoria UDC e PLR, la soddisfazione delle associazioni economiche
Il risultato delle elezioni di ieri viene giudicato chiaramente positivo anche in relazione alla politica energetica

BERNA - Le associazioni economiche valutano positivamente il rafforzamento dell'UDC e del PLR alle elezioni federali di ieri. Al contempo chiedono ai democentristi di essere ragionevoli in materia di accordi bilaterali con l'Unione europea.

La Federazione delle imprese svizzere Economiesuisse, le due associazioni dell'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica Swissmem e Swissmechanic così come l'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) accolgono tutte favorevolmente il risultato.

"Prendiamo atto con piacere che le forze borghesi del paese escono rafforzate dalle elezioni. Dal nuovo parlamento ci aspettiamo che si impegni pienamente a favore di un ordinamento economico e di mercato liberale e di condizioni quadro competitive a livello internazionale", dichiara la presidente di Economiesuisse Monika Rühl all'ats.

Il risultato elettorale offre la possibilità di correggere alcuni sviluppi negativi degli ultimi quattro anni, afferma da parte sua Swissmem. Anche Swissmechanic si rallegra in una nota che l'elettorato elvetico abbia scelto di rafforzare il blocco borghese.

Le associazioni sperano in prima linea che il nuovo parlamento volti le spalle alle regolamentazioni e alla burocrazia. L'USAM intende cercare il dialogo con i parlamentari provenienti dall'imprenditoria, spiega il presidente dell'associazione Hans-Ulrich Bigler.

Swissmechanic, che rappresenta circa 1'400 piccole e medie imprese dell'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica (MEM), invita a una politica economica più attiva ricordando la difficile situazione cui sono confrontate le PMI in seguito al vigore del franco: "non abbiamo ancora superato il peggio", sostiene il direttore dell'organizzazione Oliver Müller, citato nella nota. Al centro dell'attenzione vi è la riduzione dell'apparato di Stato e delle regolamentazioni.

Secondo Bigler il risultato rappresenta un buon presupposto per diversi dossier pendenti. Il più urgente è l'attuazione dell'iniziativa sull'immigrazione di massa senza mettere a rischio i bilaterali. Egli non spiega però come fare. Per Economiesuisse in primo piano vi è chiaramente la salvaguardia degli accordi con l'UE: l'economia dipende dalle buone relazioni con l'Europa.

"Pertanto speriamo che nel nuovo parlamento si delinei presto una maggioranza di forze costruttive per una politica europea attiva. Dal partito con l'elettorato più forte ci aspettiamo che assuma una corresponsabilità per la nostra economia e il nostro benessere", afferma la Rühl.

Swissmem ricorda che circa il 60% delle esportazioni dell'industria MEM finisce nell'UE - il mercato di gran lunga più importante, anche in futuro. "Swissmem si attende che l'UDC aiuti a tenere conto di queste esigenze dell'economia nell'attuazione della sua iniziativa sull'immigrazione di massa", afferma il portavoce dell'associazione Ivo Zimmermann.

Il risultato delle elezioni di ieri viene giudicato chiaramente positivo anche in relazione alla politica energetica. La strategia 2050 rischia di peggiorare la sicurezza dell'approvvigionamento e di accrescere artificialmente i prezzi nel confronto internazionale, cose che nuocciono alla piazza industriale elvetica. Swissmem esige quindi che il nuovo parlamento intervenga in maniera correttiva, aggiunge Zimmermann.

Economiesuisse si aspetta una politica energetica compatibile con l'economia e ulteriori correzioni in aggiunta a quelle già operate dal Consiglio degli Stati nella sessione autunnale.

Nonostante lo spostamento a destra, l'associazione Swisscleantech considera da parte sua intatte le chance per una svolta energetica: non sussiste alcun dilemma tra protezione dell'ambiente e gli interessi dell'economia.

"Siamo fiduciosi di riuscire a far passare le nostre esigenze anche nella nuova legislatura. Puntiamo sui fatti e possiamo dimostrare che la svolta energetica non è un tema di sinistra", dichiara il presidente di Swisscleantech Nick Beglinger all'ats. Essa è positiva per l'economia e lo capiscono sempre più anche i rappresentanti dell'UDC e del PLR, sostiene.

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