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CINANella guerra dei dazi, che fine fanno i panda?

19.08.18 - 14:52
Un patrimonio che frutta oltre 2 miliardi e mezzo di dollari, grazie ai "prestiti" agli zoo degli altri Paesi.
Nella guerra dei dazi, che fine fanno i panda?
Un patrimonio che frutta oltre 2 miliardi e mezzo di dollari, grazie ai "prestiti" agli zoo degli altri Paesi.

PECHINO - In mandarino si chiama, letteralmente, "orso-gatto": ed è un vero e proprio patrimonio nazionale. In senso letterale: il panda gigante, 1'864 nelle riserve naturali e 376 in centri di ricerca e parchi geologici, fa fiorire l'economia locale. Ogni anno, Pechino spende 225 milioni di dollari per occuparsene; ne riceve più di dieci volte tanto, 2'609, tra biglietti d'ingresso e affitti ad altri zoo del mondo (709 milioni) e miglioramento dell'ecosistema. 

Insomma, qualcosa di cui avere somma cura, per molteplici motivi. Ma adesso c'è chi accusa il Paese di specularci sopra e di sfruttare gli animali per ragioni politico-commerciali. Il "prestito" - a caro prezzo - Paesi è per molti ma non per tutti: solo chi è considerato strategico dal punto di vista diplomatico, o importante dal punto di vista commerciale, riceve il beneplacito.

Secondo uno studio dell'università di Oxford, i panda vengono affidati solo alle nazioni partner, o in procinto di diventarlo. Attualmente, negli zoo d'Europa ce ne sono 18; in America solo 12. E la guerra dei dazi che cosa cambierà?

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