Il colosso energetico svizzero potrebbe procedere a una massiccia riduzione di impieghi negli Stati Uniti. Al momento la ditta elvetica dà lavoro a 20'000 americani
NEW YORK - Il colosso energetico svizzero ABB potrebbe procedere a una massiccia riduzione di impieghi negli Stati Uniti, conseguenza dei dazi all'importazione sull'alluminio e sull'acciaio imposti da Washington: lo afferma il presidente della direzione Ulrich Spiesshofer.
Per la fabbricazione dei suoi trasformatori il gruppo ricorre ad acciaio speciale che non è prodotto in misura sufficiente negli Usa, spiega Spiesshofer in un'intervista pubblicata oggi dal Financial Times. La materia prima è quindi importata dall'Europa e dal Giappone.
Complessivamente 20'000 persone lavorano per ABB negli Usa, che è il mercato più importante per la società. Nel solo comparto produzione di trasformatori sono attivi 4000 lavoratori.
In modo più generale Spiesshofer ha anche rilevato come le incertezze relative al commercio internazionale potrebbero frenare gli investimenti delle aziende. ABB si dice pronta a far fronte a qualunque regola: l'importante è però che le normative siano certe e prevedibili, ha aggiunto.