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SVIZZERALa sicurezza finanziaria cala con l'età, ticinesi ottimisti

23.04.18 - 11:53
A sud delle Alpi si guardano al loro futuro in termini più positivi rispetto ai confederati francofoni e germanofoni
Keystone
La sicurezza finanziaria cala con l'età, ticinesi ottimisti
A sud delle Alpi si guardano al loro futuro in termini più positivi rispetto ai confederati francofoni e germanofoni

BERNA - La percezione dell'evoluzione della propria situazione finanziaria varia in modo sensibile tra le regioni linguistiche della Svizzera. I ticinesi guardano al loro futuro in termini più positivi rispetto ai confederati francofoni e germanofoni, stando a un'inchiesta pubblicata oggi da Swiss Life, numero uno elvetico della previdenza professionale.

L'assicuratore zurighese lo scorso anno ha condotto un sondaggio on line presso 1229 persone di età compresa tra 18 e 75 anni. I partecipanti rispecchiano in modo rappresentativo, per età e sesso, la popolazione svizzera, sostiene Swiss Life.

Alle persone sondate sono state poste domande come le seguenti: "Come valuta la sua situazione finanziaria di dieci anni fa?", "Come pensa sarà la sua situazione finanziaria tra dieci anni?". Nello studio non sono pubblicati margini di errore e significatività statistica dei risultati e la discussione dei risultati non contempla considerazioni relative ad altri ambiti come la psicologia e la sociologia.

"Ieri e oggi modesta, domani migliore: è così che lo svizzero medio valuta la propria situazione finanziaria secondo il presente studio", scrive Swiss Life sintetizzando i risultati del sondaggio. Il rapporto di 20 pagine sulla ricerca indica infatti che il 63,8% degli interrogati si aspetta un miglioramento sensibile della propria condizione economica rispetto al presente.

Se la maggioranza crede che il proprio portafoglio si rimpinguerà, il dato cela grosse differenze, soprattutto a livello di classi di età. I giovani (tra i 18 e i 29 anni) si aspettano una grande abbondanza, mentre le classi tra 50-59 anni e, soprattutto, 60-75 anni sono prevalentemente pessimiste.

Il numero uno del secondo pilastro sottolinea dunque il bisogno di soluzioni assicurative, previdenziali e d'investimento che permettano di pianificare, continuare a crescere e concentrarsi sui propri punti di forza e interessi, dando autentica qualità di vita alle persone.

Sensibili differenze regionali di percezione - I termini non sono altrettanto distanti di quelli tra giovani e anziani, ma anche tra regioni linguistiche emergono differenze sensibili. Quanto alla situazione economica attuale, ad esempio, solo un ticinese su quattro dichiara di avere mezzi finanziari che gli permettono di vivere come desidera, molto meno che nella Svizzera tedesca (39%) e in Romandia (31%).

"La vita era più facile o più difficile per la generazione precedente?", "Quanto si deve considerare fortunata o sfortunata la generazione successiva?" Anche su questi temi la percezione varia a seconda della regione. Gli svizzero italiani e i romandi credono più frequentemente dei loro compatrioti tedescofoni che i loro genitori abbiano avuto una vita più facile. Questa affermazione viene condivisa da un ticinese e da un romando su quattro e solo da quasi uno svizzero tedesco su cinque.

Anche rispetto alla generazione successiva esistono differenze regionali: un ticinese su cinque crede che anche la generazione futura avrà vita più facile di quella attuale. Con questa affermazione concorda il 18% degli svizzero tedeschi e il 14% dei romandi. Rispetto agli svizzeri tedeschi e ai romandi, i ticinesi si sentono quindi come una generazione di perdenti cui è toccata una situazione più difficile rispetto alle altre generazioni.

Gli italofoni sono anche disposti a rischiare di più dei loro compatrioti per migliorare la loro situazione economica, perché maggiormente persuasi che il rischio venga ripagato. E sono più ottimisti in merito alla speranza di vita: la stimano di 83,8 anni, contro 82,0 per gli svizzero tedeschi e 79,8 per i francofoni.
 
 

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