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STATI UNITIL'ira degli investitori su Zuckerberg: «È il capo di se stesso»

16.04.18 - 15:04
Lo scandalo di Cambridge Analytica ha fatto bruciare a Facebook il 10% del suo valore di mercato in due settimane
Keystone
L'ira degli investitori su Zuckerberg: «È il capo di se stesso»
Lo scandalo di Cambridge Analytica ha fatto bruciare a Facebook il 10% del suo valore di mercato in due settimane

NEW YORK - L'ira degli investitori sul doppio ruolo di Mark Zuckerberg all'interno di Facebook dopo lo scandalo di Cambridge Analytica.

«È il capo di se stesso e questo chiaramente non funziona» afferma Michael Frerichs, responsabile degli investimenti dello stato dell'Illinois, fra i quali una partecipazione in Facebook. Gli fa eco - riporta il Financial Times - Scott Stringer, a cui fanno capo gli investimenti del fondo pensione di New York: quello che serve, dice Stringer, è un presidente indipendente ma anche nuovi direttori indipendenti per il consiglio di amministrazione.

Lo scandalo di Cambridge Analytica ha fatto bruciare a Facebook il 10% del suo valore di mercato in due settimane, scatenando l'ira degli investitori che hanno subito lanciato un allarme sulla responsabilità della società.

Spesi 20 milioni di dollari per la sicurezza di Zuckerberg - Facebook ha speso 20 milioni di dollari dal 2015 per la sicurezza di Mark Zuckerberg. Lo riporta la stampa americana. Solo nel 2017 per proteggere il suo amministratore delegato il colosso dei social media ha speso 7,3 milioni di dollari, ovvero il 50% in più rispetto all'anno precedente. Nel 2017 Facebook ha speso anche 1,5 milioni di dollari per i viaggi di Zuckerberg su jet privati.

Si tratta di «misure di sicurezza necessarie data l'importanza di Zuckerberg per Facebook. Riteniamo i costi del programma di sicurezza appropriati e necessari» mette in evidenza Facebook.

Al via le notifiche per controllare i dati su altre app - Dopo le notifiche solo agli utenti interessati dal caso Cambridge Analytica, Facebook in queste ore sta mandando avvisi a tutti gli utenti riguardo le informazioni condivise con le app di terze parti. La notifica si chiama "Protezione delle tue informazioni" ed era già stata annunciata nei giorni scorsi: consente di accedere ad una sezione delle Impostazioni che permette di verificare a quali applicazioni e siti web gli utenti hanno effettuato l'accesso tramite il social network. Contestualmente viene data la possibilità di rimuovere tutti quelli che non si desidera più tenere connessi a Facebook.

Nei giorni dello scandalo di Cambridge Analytica, il sito tecnologico ReCode ha anche effettuato un sondaggio su un campione di utenti americani: il 56% ritiene che Facebook sia l'azienda meno sicura in termini di privacy.

Il sondaggio prevede anche un giudizio su altri colossi tech come Google, Uber, Twitter, Snap, Apple, Amazon, Microsoft, Lyft, Tesla e Netflix. Nonostante il 20% degli intervistati non abbia scelto nessuna delle aziende proposte, il secondo posto se l'è aggiudicato Google (il 5% non si fida dell'azienda di Mountain View quando si parla di dati personali), seguita da Uber e Twitter con il 3% e dal terzetto Snap, Apple e Amazon con il 2%.
 

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