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STATI UNITII farmaci "miracolosi" non sono sempre un esempio di business sostenibile

16.04.18 - 14:33
Lo scrive un analista di Goldman Sachs in un documento che sta suscitando polemiche
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I farmaci "miracolosi" non sono sempre un esempio di business sostenibile
Lo scrive un analista di Goldman Sachs in un documento che sta suscitando polemiche

NEW YORK - Le terapie geniche che sono attualmente in sviluppo e le altre cure "miracolose" come i farmaci per l'epatite C che hanno rivoluzionato la storia della malattia non sempre sono un modello di business sostenibile. A scriverlo è un analista di Goldman Sachs in una nota agli investitori che è rimbalzata sul web, suscitando qualche critica.

«Le cure permesse dalle tecniche di 'taglia e incolla del Dna' - scrive Salveen Richter nella nota, citata dalla rivista del Mit, che inizia proprio con la provocatoria domanda 'Curare i pazienti è un modello di business sostenibile?' - sono innovazioni quasi miracolose, che possono dare immensi benefici ai pazienti e alla società, ma potrebbero rappresentare una sfida per gli sviluppatori che cercano un flusso di cassa costante. Il problema è che è difficile raggiungere profitti a lungo termine quando si curano i pazienti che comprerebbero il trattamento».

Un esempio viene dai farmaci per l'epatite C. La Gilead, che per prima ne ha messo in commercio una versione, ha avuto un picco di vendite nel 2015 a 12,5 miliardi di dollari, mentre ora ne vende "solo" 4 miliardi di dollari all'anno. «Questo è un esempio - scrive l'analista -, in cui il successo del trattamento ha gradualmente esaurito il pool dei pazienti trattabili».

Questo ragionamento, continua il rapporto, non vale per i tumori, in cui l'incidenza è stabile, mentre vale per malattie come quelle infettive, in cui un calo dei pazienti si traduce in un minor rischio di trasmissione, o per quelle in cui non ci sono abbastanza pazienti per sostenere l'investimento. Il rapporto è stato criticato fortemente online con accuse di immoralità e di rappresentare «capitalismo puro». Alcune aziende si stanno però già sfilando dal business, probabilmente proprio per questo motivo. GlaxoSmithKline, ad esempio, ha appena ceduto alla start up londinese Orchard Therapeutics tutta la sua pipeline di terapie geniche per malattie rare.

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