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SVIZZERADopo la liberalizzazione Swisscom rimane in posizione di forza

28.12.17 - 11:51
Anche nei paesi dell'Unione europea gli ex monopolisti continuano a controllare quote di mercato superiori
Keystone
Dopo la liberalizzazione Swisscom rimane in posizione di forza
Anche nei paesi dell'Unione europea gli ex monopolisti continuano a controllare quote di mercato superiori

BERNA - La svolta risale a venti anni fa: il primo gennaio del 1988 le telecomunicazioni in Svizzera vengono liberalizzate. Per la prima volta gli utenti, per telefonare, non devono più rivolgersi alle sole PTT, nel frattempo diventate Swisscom, ma possono scegliere tra diversi operatori.

Gli svizzeri non si fanno pregare e approfittano subito dell'occasione: la sola Sunrise, nel giro di un anno, riesce a conquistare 400 mila clienti nel settore delle telefonia fissa. Per la telefonia mobile bisognerà aspettare un altro anno prima che Swisscom debba affrontare la concorrenza di Diax, poi confluita in Sunrise, e Orange, ora ribattezzata Salt.

Due decenni dopo l'apertura del mercato Swisscom gode in Svizzera di una posizione privilegiata rispetto agli altri ex monopolisti europei. L'operatore, secondo dati che risalgono alla fine del 2016, detiene nella telefonia mobile una quota del 58%, superando di gran lunga Sunrise (26%) e Salt (16%). Sul mercato della banda larga, la metà degli allacciamenti sono di Swisscom, come risulta da una statistica della Commissione federale delle comunicazioni (ComCom), mentre nella telefonia fissa, in forte contrazione, il principale operatore svizzero detiene una quota del 60%, percentuale che sale all'80% per la clientela commerciale.

Anche nei paesi dell'Unione europea gli ex monopolisti continuano a controllare quote di mercato superiori a quelle dei concorrenti: esse sono però scese a circa il 40%, stando a uno studio della società di consulenza tedesca WIK-Consult. Come dire che Swisscom ha saputo approfittare dei vantaggi storici dovuti alla sua posizione dominante in misura maggiore rispetto ai suoi "pendants" all'estero. Sui motivi di questa situazione le opinioni divergono.

In occasione dell'apertura del mercato delle telecomunicazioni il mondo politico ha varato una "Lex Swisscom", afferma Sara Stalder, direttrice della Fondazione per la protezione dei consumatori. «Questo è il solo motivo per cui Swisscom si comporta meglio degli ex monopolisti europei». «In Europa vi era la volontà di liberalizzare il mercato e di favorire la concorrenza».

«L'UE ha tenuto sotto sorveglianza le disposizioni di legge, adattandole di volta in volta: in Svizzera invece è stata approntata una legge sulle telecomunicazioni che in realtà è una legge Swisscom», secondo la Stalder. Solo dieci anni più tardi, nel 2007, vi è stata una parziale revisione, che ha portato alla liberalizzazione del cosiddetto "ultimo miglio". «Ma oramai era troppo tardi».

Per l'analista della Banca Vontobel Panagiotis Spiliopoulos, il motivo principale del successo di Swisscom risiede nel fatto che il regolatore svizzero ha agito in modo meno risoluto rispetto a quanto avvenuto negli altri paesi, dove gli ex monopolisti sono stati costretti ad adeguarsi alle nuove regole molto più rapidamente, ciò che ha comportato una forte riduzione delle tariffe. Anche per l'esperto di telecomunicazioni Ralf Beyeler, l'apertura tardiva dell'"ultimo miglio" ha messo i concorrenti di Swisscom in posizione di forte svantaggio.

La situazione non sembra però preoccupare più di tanto Sunrise, che si dice contraria alle regole in vigore nell'UE: «Credo che la Svizzera abbia adottato una buona soluzione», afferma il CEO Olaf Swantee. «Se un regolatore ogni giorno si sveglia con il pensiero di dover regolare qualcosa, questo non è un buon modello».

L'opinione viene condivisa da Panagiotis Spiliopoulos: «Ovunque in Europa la qualità della rete è chiaramente peggiore rispetto a quella svizzera». Se la Confederazione dovesse applicare le rigide norme europee verrebbe a trovarsi nelle stesse condizioni. Guadagnando di meno gli operatori avrebbero meno soldi per gli investimenti.

Per Ralf Beyeler un altro fattore spiega la posizione dominante di Swisscom: gli svizzeri sono molto affezionati ai loro marchi e sono meno sensibili ai prezzi rispetto ai consumatori di altri paesi. Ma tutto sommato, secondo Spiliopoulos, «la liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni è stata un successo: Più che in altri paesi, perché la qualità dei servizi in Svizzera è molto buona. «Le tariffe sono più alte, ma questo è il prezzo da pagare».
 
 

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COMMENTI
 

Thor61 6 anni fa su tio
Le solite frottole alla "Frontaliers" buttate ad cacchium, la "Privatizzazione" lo è solo di facciata, in realtà TUTTO è sempre in mano dello STATO, ciò che cambia è che si comportano da "Privati" (Usando denaro PUBBLICO), quando si tratta di licenziare e simili, per poi dividersi gli UTILI. La predominanza in pratica è dovuta al fattore "Ho sempre le chiappe protette". Se poi per servizi migliori si intende aspettare parecchi minuti l'assistenza per poi parlare (Vale per TUTTI gli operatori del settore e non) con un indiano che poco capisce l'italiano siamo messi bene....

franco1951 6 anni fa su tio
Forse perché hanno servizi migliori? Ho cambiato da poco da UPC a Swisscom, p. es. a livello di televisione non ci sono paragoni, assolutamente. E poi mi pare di non pagare di più. Che poi le tariffe telefoniche in CH siano le più alte in Europa è un altro discorso, per non parlare del roaming.

Asdo 6 anni fa su tio
«Le tariffe sono più alte, ma questo è il prezzo da pagare» Il prezzo da pagare per cosa?
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