Sono questi i termini del severissima nuova legge contro l'inquinamento del Kenya, il veterinario: «li mangiano anche le mucche», il produttore: «ripercussioni severe sull'economia»
NAIROBI - Da lunedì qualsiasi kenyota che produca, venda o anche semplicemente utilizzi un sacchetto di plastica rischia fino a quattro anni di reclusione e una multa fino a 40'000 dollari (37'808 franchi, ndr.). Si tratta della legge anti-inquinamento più severa al mondo, passata dalla camera dopo tre tornate e 10 anni di lavori.
A spingere lo stato africano a misure tanto estreme la vera e propria invasione dei contenitori in plastica che tappezzano letteralmente città e campagne: «Dieci anni fa non capitava ma oggi ogni giorno li troviamo nelle pance delle mucche che finiscono per morire di fame», commenta un medico dell'Ufficio veterinario della contea di Nairobi. Gravissimi anche i danni all'ecosistema costiero.
Ma non tutti, scrive il Guardian, sono entusiasti della novità: «Le ripercussioni economiche di questa legge saranno importanti», ha commentato Samuel Matonda dell'Associazione manufatturiera kenyana stando al quale chiuderanno 176 fabbriche e 60'000 persone potrebbero restare a casa. Il Kenya, infatti è un importante produttore di sacchetti che esporta poi in tutta la regione.