La denuncia: stipendi altissimi per i manager. Per tutti gli altri solo briciole. Meno 30% sugli stipendi dei nuovi assunti
BERNA - Le disparità salariali nel mondo delle banche diventano sempre più marcate. Se uno come Urs Rohner, presidente del Consiglio di amministrazione di Credit Suisse, ha beneficiato di un aumento salariale del 25%, arrivando a 4 milioni di franchi, gli stipendi dei non manager, dei dipendenti semplici, di quelli che sono nel back-office o nell'assistenza, sono diminuiti notevolmente. Restando in casa Credit Suisse, tanto per fare qualche esempio, il CEO Tidjane Thiam ha ricevuto per l'anno scorso 11,9 milioni di franchi di salario. L'anno prima il franco-ivoriano aveva incassato 18,9 milioni.
La denuncia dei bassi redditi arriva per bocca di Stephen Surber, direttore di Page Executive in Svizzera, che oggi sulle pagine della NZZ ha dichiarato che le banche offrono salari sempre più bassi alle nuove leve che iniziano a lavorare nella finanza. Si parla di un meno 30%, giustificato spesso con motivi di ristrutturazione interne alla banca. In questo contesto, ha spiegato Stephen Surber - gli impiegati sono disposti ad accettare anche stipendi più bassi per evitare periodi di inattività nel proprio percorso professionale.
Ecco chi sono i super pagati
- UBS - Sergio Ermotti, Ceo di UBS, ha guadagnato lo scorso anno 13,7 milioni, in leggero calo rispetto ai 14,3 dell'anno precedente. All'origine della diminuzione vi sono bonus inferiori: la parte variabile della retribuzione è passata da 11,5 a 10,9 milioni di franchi. In totale la direzione di UBS ha incassato 97,9 milioni, contro 93,4 nel 2015. Questa somma si ripartisce tra più persone dal momento che i membri della direzione sono passati da dieci a dodici. I bonus sono sottoposti quest'anno all'approvazione degli azionisti all'assemblea generale.
- NOVARTIS - Il direttore generale del gigante farmaceutico basilese Novartis, Joseph Jimenez, ha portato a casa 12 milioni, a fronte degli 11,6 dell'esercizio precedente: la retribuzione di base è rimasta ferma a 2,1 milioni. Per l'insieme della direzione, inclusi gli uscenti, la retribuzione complessiva è stata pari a 70 milioni, contro i 52 del 2015. Al presidente del consiglio di amministrazione Jörg Reinhardt sono andati 3,8 milioni (invariato) e all'insieme del cda 8 milioni (+0,2 milioni).
- ROCHE - Il presidente della direzione di Roche, Severin Schwan, ha incassato 11,64, contro gli 11,95 dell'anno prima. In tal modo il 49enne austriaco torna a classificarsi dietro al CEO di Novartis. Nel dettaglio, il salario di base è rimasto stabile a 4 milioni di franchi, ma la parte variabile si è ridotta di 335'000. Lo stipendio completo mensile è quindi di 970'000 franchi, contro un salario mediano che a livello nazionale è di 6189 franchi (nel 2014, ultimi dati disponibili).
- NESTLÉ - La remunerazione del presidente Peter Brabeck, che si appresta a lasciare il gruppo per raggiunti limiti di età, è leggermente calata l'anno scorso a 5,18 milioni di franchi, contro i 5,73 del 2015. Complessivamente il cda, che conta 13 membri, ha ricevuto 9,73 milioni, con un piccolo calo rispetto ai 10,58 milioni dell'anno precedente. Diminuito anche il totale dei compensi destinati alla direzione generale: 49,98 milioni (52,44 nel 2015).
Il presidente della direzione generale Paul Bulcke, che dovrebbe assumere la presidenza del consiglio d'amministrazione all'inizio di aprile in sostituzione di Brabeck, ha ricevuto un po' più dell'anno precedente: 11,21 milioni (11,17).
- JULIUS BÄR - Boris Collardi, Ceo della banca Julius Bär, ha guadagnato 6,5 milioni di franchi, circa 300'000 in più del 2015. Poco meno della metà del Ceo di UBS Ermotti. Globalmente la direzione della banca, che a fine 2016 era composta di sette membri mentre l'anno prima di sei, ha ricevuto retribuzioni per 18,4 milioni, mezzo milione in più del 2015. La "busta paga" complessiva versata all'insieme del cda è aumentata dell'11% a 3,04 milioni, di cui 1,07 milioni per il presidente Daniel Sauter che aveva ricevuto 1,05 milioni nel 2015.