L’incognita sul secondo e i timori riguardo alla prima influenzano gli investitori della City
LONDRA - La sterlina accusa il colpo degli sconvolgimenti politici che il Regno Unito si appresta ad affrontare. Sotto il peso della Brexit avallata ieri dal Parlamento e della nuova incognita di un secondo referendum sull’indipendenza scozzese, la moneta britannica ha toccato in apertura di contrattazioni il suo minimo contro il dollaro da metà gennaio: $1,2125. -1 centesimo, fa notare il Guardian. -19% dal voto sulla Brexit di giugno.
Come riporta il quotidiano di Londra, la City teme che l’esistenza stessa del Regno Unito - oltre alla sua appartenenza all’Ue - sia nuovamente in discussione. Le variabili, infatti, sono molte. Anche se la premier britannica Theresa May ha cassato l’idea di un ritorno alle urne in Scozia, gli investitori devono considerare infatti molte incognite: il referendum ci sarà comunque? Sarà prima o dopo la Brexit e quale esito avrà?