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SVIZZERAAbolizione del cambio minimo: toccate 9 imprese su 10

26.03.15 - 16:20
Lo indica l'organizzazione padronale che rappresenta l'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica
Abolizione del cambio minimo: toccate 9 imprese su 10
Lo indica l'organizzazione padronale che rappresenta l'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica

BERNA - L'industria metalmeccanica ed elettrica (MEM) subisce l'impatto negativo del franco forte. 9 imprese su 10 lottano contro perdite di commesse, riduzione delle vendite e diminuzione dei margini, indica un comunicato odierno di Swissmem, l'organizzazione padronale che rappresenta l'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica.

Stando a un sondaggio realizzato dal centro studi congiunturale Bak Basel quasi un terzo delle aziende (31%) prevede una perdita operativa Ebit nell'anno in corso e il 63% si aspetta una flessione di almeno 4 punti percentuali. Se la tendenza dovesse persistere e il corso di cambio dovesse mantenersi al livello attuale di 1,05 franchi/euro il 16% delle aziende è pronto a trasferire all'estero parte della produzione.

L'industria MEM è uno dei settori più importanti dell'economia svizzera. Essa conta oltre 330'000 dipendenti e genera un fatturato di 85 miliardi di franchi, con una quota di partecipazione al PIL del 9%. La quota delle esportazioni è del 78%, di cui il 60% in Europa. Il settore è dunque particolarmente colpito dal rincaro del franco.

In seguito alla decisione della Banca Nazionale Svizzera (BNS) di abbandonare la soglia minima di cambio franco-euro le imprese MEM hanno attuato una serie di contromisure: vengono citati provvedimenti operativi per una maggiore efficienza (64%), gestione dei costi di produzione (57%) e promozione dell'innovazione (48%). Inoltre il 51% delle imprese MEM è stata obbligata ad abbassare i prezzi per non venir esclusa dal mercato. Secondo Swissmem, attualmente la percentuale delle aziende che ha diminuito i salari o aumentato gli orari di lavoro non supera il 10%.

"Nel complesso, i risultati del sondaggio dimostrano che le conseguenze dell'attuale forza del franco non devono essere sottovalutate", scrive Swissmem. Non si arriverà ad una deindustrializzazione della Svizzera, ma molte aziende e i loro dipendenti sono minacciati, conclude l'associazione.

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