Le donne, le persone con un'età compresa tra 40 e 54 anni e quelle con una formazione secondaria sono maggiormente toccate dal fenomeno, una situazione che è in relazione con l'alto tasso di attività professionale a tempo parziale di tali categorie.
Se si considera il sottoinsieme delle persone che lavorano a tempo parziale, sono gli uomini, gli stranieri, le straniere, i giovani fra 15 e 24 anni e quelle senza formazione post obbligatoria ad essere toccate più spesso da un tasso di occupazione insufficiente, si legge nella presentazione dello studio dell'UST.
Rispetto ai paesi dell'Unione europea, la Svizzera presenta una proporzione elevata di lavoro non utilizzato integralmente: il tasso di sottoccupazione del 5,8% è stato superato l'anno scorso solo da Irlanda (6,9%), Spagna e Gran Bretagna (entrambi 6%). La media europea si attesta al 3,8%.
Il fatto che il lavoro a tempo parziale sia molto diffuso in Svizzera (il 35,6% delle persone attive occupate lavora a tempo ridotto) aumenta il rischio di sottoccupazione, osserva l'UST. Ad esempio in Gran Bretagna lavora a tempo parziale il 27% degli occupati, in Irlanda il 23,9%, contro una media del 18,9% per l'UE. Il tasso minore è rilevato nella Repubblica ceca (0,5%).
Altri dettagli dell'analisi rivelano che solo il 26,7% degli individui sottoccupati cercava attivamente lavoro supplementare.