Cerca e trova immobili

CANADASpaccatura evitata, ma Europa e Usa restano distanti

09.06.18 - 22:10
Eccetto il limatissimo documento finale, il G7 non ha sciolto nessuno dei nodi cruciali. Merkel: «Abbiamo opinioni differenti». Macron: «La dichiarazione sul commercio non risolve i problemi»
Keystone
Spaccatura evitata, ma Europa e Usa restano distanti
Eccetto il limatissimo documento finale, il G7 non ha sciolto nessuno dei nodi cruciali. Merkel: «Abbiamo opinioni differenti». Macron: «La dichiarazione sul commercio non risolve i problemi»

CHARLEVOIX - I leader del G7 evitano, almeno formalmente, la spaccatura ma non trovano l'accordo quasi su nulla. E lasciano del summit di Charlevoix un'immagine di impotenza e debolezza. Eccetto il limatissimo documento finale, che pure è rimasto in bilico fino alla fine, restano le distanze sui temi più importanti e nessuno dei nodi cruciali, a partire proprio dal braccio di ferro tra Usa e Ue sui dazi, è stato sciolto.

Lo ha detto chiaramente Angela Merkel: non abbiamo risolto «i problemi nel dettaglio, abbiamo opinioni differenti dagli Usa». E lo ha ribadito il presidente francese Emmanuel Macron. «La dichiarazione sul commercio non risolve tutti i problemi».

In realtà, rispetto ai toni apocalittici del primo giorno qualcosa è cambiato. Lasciando il vertice in anticipo per evitare nuove frizioni sul cambiamento climatico, Trump ha usato toni più concilianti nei confronti dei partner del G7. «Gli Usa sono stati trattati ingiustamente sul commercio - ha detto - io non do la colpa agli altri, do la colpa ai nostri leader passati. Abbiamo perso 817 miliardi di dollari sul commercio, è ridicolo e inaccettabile».

Ma sui dazi imposti dal primo giugno non è arretrato di un millimetro. Anzi, ha fatto un salto in avanti, mandando un messaggio chiaro ai partner europei: «Se pensano a rappresaglie stanno compiendo un errore». Le rappresaglie, in realtà, sono già pronte e Trump lo sa bene: su 180 prodotti, tra i quali molti simboli del "made in Usa" come le Harley Davidson e i jeans Levi's, dal 21 giugno scatteranno tariffe supplementari del 25%.

E la minaccia del tycoon, secondo chi ha seguito il dossier, può essere letta solo in un senso: le tanto temute tariffe sulle auto. Che però andrebbero a tutelare i lavoratori americani, che il presidente Usa cita spesso quando parla di dazi, solo fino a una certo punto. Basti pensare che la Germania produce in Usa oltre 800mila auto l'anno, dando lavoro a oltre 100mila persone. Forse per questo Trump, come nel suo stile, dopo aver avvertito i partner ha anche lanciato una proposta di segno completamente opposto. «Il commercio dovrebbe essere libero da tariffe, barriere e sussidi", ma i dazi devono cadere "per tutti», ha detto. Un'amnistia generale da contrapporre a una guerra commerciale senza precedenti.

L'unica cosa certa di questo G7 è stata la volontà chiara di raggiungere un compromesso almeno sulla dichiarazione finale. Il primo ad annunciarlo è stato proprio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: di «dazi, tariffe e barriere si è molto discusso al G7», ma «posso anticiparvi che abbiamo raggiunto un accordo e abbiamo tutti convenuto che il sistema del commercio internazionale basato sul Wto è un po' datato, richiede un adeguamento alle realtà sociali ed economiche». Il lavoro degli sherpa ora si concentrerà dunque ora per stabilire limiti e confini di questo 'adeguamento' dell'organizzazione mondiale del commercio, davanti alla quale l'Ue ha appena denunciato Usa e Cina.

Ma un comunicato congiunto non può certo bastare ad arginare la profonda spaccatura che si è registrata a Charlevoix, anche sulla Russia, con Trump che anche oggi ha ribadito il desiderio (tra l'altro non corrisposto nemmeno dalla Russia) di far rientrare Putin nel club dei Grandi. Insomma, quel 'G6+1' paventato il primo giorno se non si è materializzato nella dichiarazione finale, si è consumato nei fatti. Anche nei dettagli. Il tycoon non solo se n'è andato prima ma è stato anche l'ultimo ad arrivare stamattina, saltando in pieno il discorso di Justin Trudeau e irritando non poco il padrone di casa, che ha annunciato di voler iniziare «senza aspettare i ritardatari»: la sedia vuota di Trump mentre si parlava di parità di genere è stata fotografata e irritualmente twittata dal canadese, evidentemente stufo degli sgarbi del tycoon.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Evry 5 anni fa su tio
L'UE faccia i propri conopiti, ma chi pensa di essere la Merkel ? Si presenta come la Regina d'Europa
NOTIZIE PIÙ LETTE