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STATI UNITITrump e Duterte, «l'abbraccio a un altro despota»

02.05.17 - 20:25
Keystone
Trump e Duterte, «l'abbraccio a un altro despota»

WASHINGTON - Il presidente americano Donald Trump abbraccia di nuovo un leader autoritario, l'omologo delle Filippine Rodrigo Duterte, e solleva un vespaio di polemiche. Sia il New York Times che il Washington Post lo attaccano pesantemente con editoriali al vetriolo, criticando la sua ammirazione per quello che il Nyt definisce per esempio «l'abbraccio a un altro despota». E i difensori dei diritti umani denunciano un colpo al ruolo guida degli Usa in questo campo.

Gli stessi repubblicani sono perplessi, nonostante le precisazioni della Casa Bianca che invocano la 'realpolitik' per contenere l'influenza cinese in Asia e ottenere appoggio sulla Corea del nord. Trump ha definito quella con Duterte una conversazione "molto amichevole" e gli ha aperto le porte della Casa Bianca con un invito peraltro snobbato per ora dal presidente filippino a causa di una agenda troppo fitta. Un trattamento che e' sembrato un 'endorsement' ad un leader democraticamente eletto e pur sempre alleato degli Usa ma ritenuto responsabile di migliaia di esecuzioni extra giudiziali nella sua guerra ai cartelli della droga.

La lista delle 'relazioni pericolose' di Trump e' lunga, dopo che in passato Trump aveva apprezzato Saddam per l'uccisione di terroristi senza processo e aveva detto che il mondo sarebbe "al 100%" meglio con Gheddafi vivo. Il tycoon ammira e stima il russo Vladimir Putin. Idem il presidente cinese Xi Jinping, "a very good man", "a gentleman". Nessuna critica ai loro regimi oppressivi. Trump si e' congratulato anche con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per la controversa vittoria al referendum dopo le purghe per il tentato golpe subito e lo ha invitato alla Casa Bianca, dove ha già ricevuto calorosamente il presidente egiziano Al Sisi che Obama aveva tenuto a distanza per la sua politica repressiva.

Altro 'red carpet' per Prayuth Chan-ocha, il generale-premier della Thailandia che ha guidato il colpo di stato nel suo Paese reprimendo poi il dissenso.

L'ultima apertura, la più clamorosa, è stata per il leader nordcoreano Kim Jong-Un, definito "un tipo molto sveglio" che sarebbe "onorato" di incontrare alle "giuste condizioni". L'uscita, secondo il Wp, "suggerisce che Trump ha più ammirazione per le persone autoritarie di quanto dia a vedere".
 
 

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