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EUROPAPiano sui migranti: centri di sbarco nell'Africa del Nord

19.06.18 - 22:45
I profughi non andrebbero più negli hotspot italiani. I nuovi siti sarebbero gestiti dall'Organizzazione delle Nazioni Unite in collaborazione con l'Ue
Keystone
Piano sui migranti: centri di sbarco nell'Africa del Nord
I profughi non andrebbero più negli hotspot italiani. I nuovi siti sarebbero gestiti dall'Organizzazione delle Nazioni Unite in collaborazione con l'Ue

BRUXELLES - Non più negli hotspot italiani: i migranti soccorsi in mare lungo la rotta del Mediterraneo centrale potrebbero ben presto sbarcare in apposite "piattaforme regionali", centri gestiti dall'Organizzazione delle Nazioni Unite in collaborazione con l'Ue, sulle coste dell'Africa del Nord, forse in Tunisia, dove verrà condotto un primo triage per dividere i migranti economici da quanti hanno effettivamente bisogno di protezione.

Il piano, elaborato dalla Commissione europea con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) per allentare la pressione sull'Italia, potrebbe essere la svolta che riporta la pace al tavolo dei leader Ue, spianando la strada alla riforma di Dublino e alla riapertura delle frontiere interne dell'area Schengen.

Una guida franco-tedesca - Il progetto, che trova già spazio nella prima bozza di conclusioni del Vertice europeo del 28 e 29 giugno, potrebbe essere trainato proprio dalla locomotiva franco-tedesca, che oggi a Meseberg ha fatto la sua messa a punto per girare alla stessa velocità. Missione riuscita, almeno sembra, a giudicare dal sorriso della cancelliera tedesca Angela Merkel, che al termine dell'incontro con il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la volontà comune di «accogliere le valutazioni dell'Italia», uno dei Paesi più esposti alla crisi migratoria. Anche se il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini è tornato ad annunciare entro "due o tre giorni" la proposta italiana sulla quale Roma si confronterà con i partner europei.

Consenso europeo - In Germania con la cancelliera tedesca e il capo dell'Eliseo c'era anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker per condividere con loro il progetto. I riscontri sono stati positivi, lasciano filtrare fonti europee. E la mossa sembra correre anche nella direzione desiderata dal Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, che domani vedrà a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, impegnato nel suo tour delle principali capitali per trovare un accordo sul dossier prima del summit di fine mese. Una delegazione di Bruxelles, tra l'altro, ha illustrato proprio ieri il progetto anche a stretti collaboratori di Salvini.

Una reazione coordinata - «La migrazione la concepiamo come sfida comune» e «il nostro obiettivo resta una risposta europea. Vogliamo evitare che l'Europa si divida. Sosteniamo le proposte della Commissione e il rafforzamento di Frontex», ha avvertito Merkel che, bersagliata dalle critiche del presidente Usa Donald Trump, sul controverso dossier dei migranti si gioca anche una difficile partita interna col ministro dell'Interno 'falco' Horst Seehofer. Pienamente a sostegno della partner europea è apparso Macron: «Reagiremo in modo coordinato, nel segno di una cooperazione. Non possiamo rispondere in modo efficiente senza coordinamento», ha spiegato.

Come funzionano i centri - Intanto da alcune dichiarazioni dell'inviato speciale dell'Unhcr per la rotta del Mediterraneo Centrale, Vincent Cochetel, emergono dettagli sui centri per gli sbarchi in Nord Africa. In pratica, con le piattaforme regionali per gli sbarchi i Paesi ospitanti dovrebbero autorizzare l'utilizzo del loro territorio senza essere necessariamente coinvolti nelle missioni post-sbarchi. I migranti che non avranno bisogno di protezione internazionale verrebbero aiutati a tornare nei propri Paese d'origine, mentre gli altri sarebbero fatti spostare in centri più a sud, per entrare nei canali per i reinsediamenti verso l'Europa, come avviene col progetto pilota che l'Ue ha attivato in Niger.

Un progetto nuovo - Ma attenzione, si evidenzia a Bruxelles, il progetto delle "piattaforme" non ha niente a che vedere con quello austriaco-danese di un centro in Albania dove rinviare i migranti già arrivati in Ue. Sono due concetti diversi. Ed è all'iniziativa austriaco-danese che il commissario Dimitris Avramopoulos si riferiva quando oggi è sembrato frenare parlando di «proposta ancora poco concreta».

La nave Diciotti è arrivata a Pozzallo - È entrata nel porto di Pozzallo (Catania) la nave "Diciotti" della Guardia Costiera con oltre 500 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo e un cadavere. A bordo ci sono anche i 42 profughi tratti in salvo dalla nave "Trenton" della Marina Militare Usa dal naufragio davanti alle coste libiche in cui risultano disperse 12 persone.

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