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ITALIATravolse i passanti con un'auto: «non era capace di intendere e di volere»

15.05.18 - 19:20
I primi momenti avevano fatto pensare ad un attentato
Keystone
Travolse i passanti con un'auto: «non era capace di intendere e di volere»
I primi momenti avevano fatto pensare ad un attentato

SONDRIO - «Non era capace di intendere e di volere». Questo l'esito della perizia sul 27enne di Poggiridenti (Sondrio), che si pensava fosse un affiliato all'Isis, effettuata dal dottor Mario Lanfranconi di Lecco e discussa questa mattina in Tribunale a Sondrio.

Sabato 9 dicembre Bordoni entrò in piazza Garibaldi nel cuore del capoluogo della Valtellina con l'auto lanciata a folle velocità tra le bancarelle dei mercatini natalizi, investendo e ferendo tre persone - di cui una donna residente in provincia di Bergamo in modo più grave - e ferendone anche una quarta nella fuga a piedi.

Il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari, Carlo Camnasio, non ha avuto dubbi: il 27enne, al momento di quel drammatico episodio che gli è costato l'accusa di strage, era totalmente infermo di mente. Del resto, anche i periti di parte, nominati dai magistrati Stefano Latorre e Luisa Russo di Sondrio e dal legale del 27enne, l'avvocato Francesco Romualdi, hanno concordato su questa tesi. Il giovane è anche socialmente pericoloso: anche su questo punto i periti sono stati concordi.

Accusa e difesa, però, oggi in aula si sono scontrati sulla misura provvisoria a cui sottoporre Bordoni: la Procura, infatti, ha chiesto al giudice che il 27enne sia trasferito in una Rems, strutture ad alta protezione previste dalla Legge 81, la stessa che ha fissato la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. L'avvocato Romualdi, invece, ha chiesto che il suo assistito venga assegnato ad una comunità riabilitativa (Cra), una struttura meno restrittiva rispetto a quelle individuate dall'accusa.

Al momento Bordoni si trova rinchiuso nel carcere di Sondrio, dove è stato trasferito qualche settimana fa da quello di Monza, in quanto nel penitenziario monzese era stato più volte vittima di aggressioni da parte di altri detenuti.

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