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SIRIAI miliziani si arrendono a nord-est di Damasco

17.04.18 - 16:26
La resa è parte dell'accordo raggiunto dalla Russia e dal gruppo anti-governativo di Jaysh al Islam. La Russia chiede una riunione dell'Onu
Keystone
I miliziani si arrendono a nord-est di Damasco
La resa è parte dell'accordo raggiunto dalla Russia e dal gruppo anti-governativo di Jaysh al Islam. La Russia chiede una riunione dell'Onu

DAMASCO - Miliziani anti-governativi siriani si sono arresi e hanno abbandonato una sacca di resistenza a nord-est di Damasco, che è controllata ora dalle truppe lealiste, come riferisce la tv di Stato siriana e la tv Al Mayadin, vicina all'Iran.

Le fonti affermano che i miliziani di Jaysh al Islam, sostenuti dall'Arabia Saudita, hanno abbandonato la cittadina di Dumayr, vicino a una delle più importanti basi aeree militari siriane, e sono stati deportati nel nord del Paese, in una zona controllata di fatto dalla Turchia.

Questa resa è parte dell'accordo raggiunto dalla Russia e da Jaysh al Islam su tutta l'area a est di Damasco, che per anni è rimasta fuori dal controllo governativo e per questo assediata e teatro, negli ultimi mesi, di un'offensiva di terra culminata il 7 aprile con il presunto attacco chimico su Duma.

L'enclave di Dumayr non era collegata territorialmente a Duma o al resto della Ghuta, ma è stata inserita nell'accordo tra Russia e miliziani.

La Russia chiede una riunione dell'Onu - La Russia ha chiesto una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite sulla Siria. Questa volta si tratta di un aggiornamento sulla situazione umanitaria a Raqqa - l'ex roccaforte dell'Isis liberata dalla coalizione a guida Usa - e nel campo per sfollati di Rubkan, al confine con Giordania e Iraq.

Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro. L'incontro - precisano - si terrà probabilmente nel pomeriggio americano.

Erdogan-Rohani: «Difendere l'integrità territoriale» - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha discusso in un colloquio telefonico con il suo omologo iraniano Hassan Rohani della situazione in Siria dopo i raid di venerdì scorso di Usa, Gran Bretagna e Francia.

Nel colloquio, riferiscono fonti della presidenza di Ankara, i due capi di stato hanno ribadito l'impegno a «proteggere l'integrità territoriale» del Paese, come già affermato nel loro incontro di due settimane fa in Turchia con il presidente russo Vladimir Putin.

Erdogan e Rohani hanno inoltre sottolineato la necessità di perseguire una «soluzione politica permanente» al conflitto, andando avanti con il processo di Astana. Il leader turco ha tuttavia ribadito la "chiara attitudine" di condanna della Turchia rispetto agli attacchi chimici.

Nella telefonata, aggiungono le fonti, si è discusso anche delle relazioni bilaterali tra Turchia e Iran, specie in campo economico.
 


 
 
 

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