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STATI UNITISeduti da Starbucks senza ordinare niente, arrestati per "violazione di domicilio"

16.04.18 - 06:00
L'episodio ha fatto scattare accuse di razzismo contro e la polizia di Philadelphia e la catena, che ha dovuto chiedere scusa pubblicamente
Seduti da Starbucks senza ordinare niente, arrestati per "violazione di domicilio"
L'episodio ha fatto scattare accuse di razzismo contro e la polizia di Philadelphia e la catena, che ha dovuto chiedere scusa pubblicamente

PHILADELPHIA - Erano seduti al tavolo di un punto vendita Starbucks e non avevano ordinato nulla. Tanto è bastato affinché il personale dell'esercizio pubblico chiamasse la polizia e i due uomini afroamericani venissero portati via in manette.

È successo giovedì pomeriggio a Philadelphia. L'episodio è stato filmato da una donna che ha assistito casualmente alla scena e il video è diventato virale, scatendando un'ondata d'indignazione e varie accuse di razzismo alla polizia di Philadelphia.

«Stavano aspettando un amico e sono stati arrestati anche se non avevano letteralmente fatto niente» spiega la donna. I due avrebbero chiesto di usare il bagno e i dipendenti gliel'hanno negato, dato che non avevano ordinato nulla. Ai due sarebbe stato chiesto più volte di andarsene, ed entrambi si sarebbero rifiutati spiegando di essere in attesa di una persona. Allora è stata chiamata la polizia. Nel video si vede un uomo bianco, la persona che i due fermati stavano aspettando, che chiede agli agenti intervenuti sul posto il perché dell'arresto. Un agente ha spiegato che l'intervento è avvenuto in base a un'accusa di "violazione di domicilio".

Un portavoce del procuratore distrettuale di Philadelphia ha spiegato che i due sono stati rilasciati sabato mattina e che nessuna accusa verrà sostenuta nei loro confronti, dato che «mancano le prove che sia stato commesso un crimine».

Nel frattempo Starbucks è stata attaccata sui social e alcuni manifestando hanno inscenato una manifestazione di protesta fuori dal locale dove è avvenuto l'episodio. Inoltre è partita una campagna diffusa di boicottaggio dei negozi del colosso. Sabato la società, che aveva annunciato l'apertura di un'inchiesta interna, è stata costretta a chiedere ufficialmente scusa. 

«Chiediamo scusa ai nostri due clienti e siamo dispiaciuti che ciò abbia portato al loro arresto. Stiamo rivalutando le nostre politiche e continueremo a impegnarci con la comunità e il dipartimento di polizia affiché questo genere di situazioni non avvengano più nei nostri negozi» si legge sui social. Anche il Ceo Kevin Johnson ha sentito la necessità di chiedere scusa di persona, ai due uomini arrestati ma anche all'intera opinione pubblica: «Impareremo da questo e faremo meglio».

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