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PAKISTANStuprò e uccise la piccola Zainab: condannato 4 volte a morte

17.02.18 - 20:17
L'imputato ha 15 giorni per presentare il ricorso. Un'opzione tuttavia difficile, considerando che il suo avvocato ha rinunciato a difenderlo
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Stuprò e uccise la piccola Zainab: condannato 4 volte a morte
L'imputato ha 15 giorni per presentare il ricorso. Un'opzione tuttavia difficile, considerando che il suo avvocato ha rinunciato a difenderlo

ISLAMABAD - Quattro condanne a morte e un ergastolo per l'assassino della piccola Zainab, la bimba di appena sei anni rapita, stuprata e uccisa in Pakistan. La condanna esemplare per la fine atroce della piccola è stata decisa da un Tribunale speciale antiterrorismo di Lahore, chiamato a giudicare un vero e proprio 'serial killer' di bambine: su di lui si concentrano i sospetti della morte di altre sette bimbe, tutte violentate e uccise nell'ultimo anno.

La violenza contro le donne raggiunge picchi allarmanti in Pakistan e il brutale assassinio della piccola Zainab Amin, rapita mentre i genitori erano in pellegrinaggio in Arabia Saudita e lei stava andando una lezione di Corano, ha provocato la rivolta della popolazione locale. Così, quando il cadavere della bimba è stato ritrovato il 9 gennaio scorso vicino ad una discarica, la gente è scesa in strada, si è scontrata con la polizia e l'ha accusata di incompetenza. Le proteste e gli incidenti sono proseguiti per tre giorni ed hanno causato la morte di due persone.

Di fronte alla minaccia del dilagare della protesta e alla commozione suscitata a livello nazionale e internazionale, le autorità sono state costrette a dare una caccia spietata all'assassino, Imran Ali, un ventiquattrenne vicino di casa della vittima. Il ragazzo è stato alla fine arrestato il 23 gennaio nonostante avesse abbandonato Kasur e si fosse tagliato la barba per rendersi irriconoscibile. Lo ha inchiodato il test del Dna su una goccia di sangue trovata su una foglia vicino al cadavere della piccola. E alla fine ha confessato.

Parlando con i giornalisti dopo la lettura della sentenza, resa in tempi decisamente rapidi rispetto agli standard pakistani, il pubblico ministero Ihtisham Qadir ha spiegato che «le condanne a morte sono state comminate per sequestro, stupro, omicidio e per atto di terrorismo». L'ergastolo ha riguardato invece l'accusa provata di sodomia. I giudici, ha aggiunto, hanno aggiunto anche sette anni di carcere per dissacrazione di cadavere ed una multa equivalente a 14.500 euro. Il Pm ha inoltre assicurato che nelle prossime settimane Imran Ali tornerà nuovamente davanti ai giudici per difendersi anche dalle accuse riguardanti le altre piccole vittime.

La mamma di Zainab, in aula insieme al marito, ha chiesto che l'assassino sia impiccato in pubblico, «nello stesso luogo - ha detto - in cui ha abbandonato il corpo della mia povera figlia».

Adesso il condannato ha 15 giorni per presentare ricorso nell'Alta Corte di Lahore. La questione risulta tuttavia complessa perché nel frattempo il suo avvocato ha rinunciato a difenderlo dopo la sua piena confessione del delitto commesso.

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