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ITALIAGenova: la viabilità riparte dal caos

20.08.18 - 07:52
Le modifiche imposte dal crollo hanno provocato grossi disagi durante la notte scorsa
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Genova: la viabilità riparte dal caos
Le modifiche imposte dal crollo hanno provocato grossi disagi durante la notte scorsa

GENOVA - Code di auto nella notte all'uscita dell'autostrada A10 al casello di Genova Aeroporto, a causa delle modifiche alla viabilità imposte dal crollo del ponte Morandi.

Un segnale inequivocabile dell'urgenza degli interventi di viabilità alternativa finanziati dal Consiglio dei Ministri italiano per scongiurare una paralisi del traffico cittadino al rientro dalla "pausa" estiva.

I veicoli in uscita dall'autostrada si incolonnano in via Pionieri e Aviatori d'Italia fino alla rotonda di Sestri Ponente, dove sono in corso lavori di riorganizzazione del traffico anche di notte, proseguono lungo il percorso su via Manara, via Hermada, via Albareto, via Siffredi e innesto su strada Guido Rossa per poter raggiungere il porto o il casello autostradale di Genova Ovest e proseguire su A7 Milano e A12 Livorno.

Ad oggi i lavori 24 ore su 24 su tre turni per anticipare dalla primavera 2019 a fine 2018 il passaggio da 4 a 6 corsie di lungomare Canepa, come pianificato da Comune di Genova e Regione Liguria, non sono ancora iniziati. Il cantiere lungo l'asse strategico per il porto di Genova resta ancora fermo di notte.

Petizioni per chiudere i viadotti

Nelle ore successive alla tragedia del ponte Morandi, sulla piattaforma Change.org sono nate diverse petizioni popolari, in primis quella in cui i cittadini chiedono al ministro delle infrastrutture e dei Trasporti italiano, Danilo Toninelli, l'annullamento governativo della concessione ad Autostrade per l'Italia Spa, il subentro statale e la proposta di passare a una gestione simile al modello svizzero, dove ogni automobilista paga un abbonamento fisso annuale (contrassegno da 40 franchi ndr.) per usufruire della rete autostradale.

Un'iniziativa di solidarietà, lanciata da un sedicenne, per chiedere ad Autostrade per l’Italia di istituire subito un fondo in memoria delle vittime innocenti di questo dramma. Infine, sulla scia della preoccupazione legata alle disastrose condizioni del ponte Morandi e al successivo crollo, sono nate altre petizioni per chiedere la messa in sicurezza di alcuni ponti per cui si teme un'altra tragedia analoga: il ponte Preti di Strambinello a Torino e il ponte di Catanzaro (peraltro progettato anch'esso dall’ing. Morandi).

Mentre alcuni cittadini in Sicilia chiedono la chiusura di un ponte di cui denunciano le pessime condizioni sulla SP 74 di Palermo, tra Ficarazzi e Bagheria, dove da mesi il limite è 10 km/h per evitare che le vibrazioni possano farlo crollare.

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