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SPAGNAUn anno fa l'attacco sulla Rambla: Barcellona ricorda le sue vittime

17.08.18 - 08:17
In una dichiarazione ufficiale alla vigilia dell'anniversario, il sindaco Ada Colau ha letto, con le lacrime agli occhi, i nomi delle vittime
Keystone
Un anno fa l'attacco sulla Rambla: Barcellona ricorda le sue vittime
In una dichiarazione ufficiale alla vigilia dell'anniversario, il sindaco Ada Colau ha letto, con le lacrime agli occhi, i nomi delle vittime

BARCELLONA - Oggi Barcellona ricorderà, in una cerimonia alle 10.30, le 16 vittime degli attentati di Barcellona e Cambrils del 17 agosto 2017.

In una dichiarazione ufficiale alla vigilia dell'anniversario, il sindaco Ada Colau ha letto, con le lacrime agli occhi, i nomi delle vittime.

«Un anno fa Barcellona subì uno dei peggiori attacchi nella sua storia - ha poi scritto ieri Colau su Twitter -. Ci hanno ferito profondamente ma non ci hanno infettati con il loro odio. Siamo una città di pace, orgogliosi della nostra diversità. Domani sarà un giorno per esprimere la nostra solidarietà alle vittime e ai loro cari con tenerezza e rispetto».

Striscione contro il Re - «Il re di Spagna non è il benvenuto nei Paesi catalani»: è questo il testo di uno striscione affisso ieri sera all'ultimo piano di un palazzo che si affaccia su Plaza Catalunya, a Barcellona, dove questa mattina si terrà una cerimonia per commemorare il primo anniversario degli attentati di Barcellona e Cambrils in cui persero la vita 16 persone.

La polizia catalana ha cercato questa mattina all'alba di rimuovere lo striscione, che mostra anche una immagine di Felipe VI a testa in giù, ma vi è riuscita solo parzialmente ed ha poi rinunciato all'impresa. Qualche ora dopo un gruppo di attivisti lo ha completamente dispiegato di nuovo. In mattinata il segretario nazionale dell'organizzazione separatista catalana ANC, Adrià Alsina, ha parlato in un tweet di un «contro ordine» che «ha fermato la polizia».

Nell'ottobre del 2017, all'indomani del referendum per l'indipendenza della Catalogna vinto dai 'sì', il re si era schierato contro il governo catalano accusandolo di «slealtà inaccettabile» e di «condotta irresponsabile» ed esortando il governo dell'allora premier Mariano Rajoy a restaurare  «l'ordine costituzionale».


 

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