In una dichiarazione ufficiale alla vigilia dell'anniversario, il sindaco Ada Colau ha letto, con le lacrime agli occhi, i nomi delle vittime
BARCELLONA - Oggi Barcellona ricorderà, in una cerimonia alle 10.30, le 16 vittime degli attentati di Barcellona e Cambrils del 17 agosto 2017.
In una dichiarazione ufficiale alla vigilia dell'anniversario, il sindaco Ada Colau ha letto, con le lacrime agli occhi, i nomi delle vittime.
«Un anno fa Barcellona subì uno dei peggiori attacchi nella sua storia - ha poi scritto ieri Colau su Twitter -. Ci hanno ferito profondamente ma non ci hanno infettati con il loro odio. Siamo una città di pace, orgogliosi della nostra diversità. Domani sarà un giorno per esprimere la nostra solidarietà alle vittime e ai loro cari con tenerezza e rispetto».
One year ago BCN suffered one of the worst attacks in its history.They hurt us deeply, but they didn't infect us with their hatred.We're a city of peace proud of our diversity. Tomorrow is a day to express our solidarity with the victims and loved ones with tenderness and respect pic.twitter.com/GXIymUjLCL
— Ada Colau (@AdaColau) August 16, 2018
Striscione contro il Re - «Il re di Spagna non è il benvenuto nei Paesi catalani»: è questo il testo di uno striscione affisso ieri sera all'ultimo piano di un palazzo che si affaccia su Plaza Catalunya, a Barcellona, dove questa mattina si terrà una cerimonia per commemorare il primo anniversario degli attentati di Barcellona e Cambrils in cui persero la vita 16 persone.
La polizia catalana ha cercato questa mattina all'alba di rimuovere lo striscione, che mostra anche una immagine di Felipe VI a testa in giù, ma vi è riuscita solo parzialmente ed ha poi rinunciato all'impresa. Qualche ora dopo un gruppo di attivisti lo ha completamente dispiegato di nuovo. In mattinata il segretario nazionale dell'organizzazione separatista catalana ANC, Adrià Alsina, ha parlato in un tweet di un «contro ordine» che «ha fermato la polizia».
Nell'ottobre del 2017, all'indomani del referendum per l'indipendenza della Catalogna vinto dai 'sì', il re si era schierato contro il governo catalano accusandolo di «slealtà inaccettabile» e di «condotta irresponsabile» ed esortando il governo dell'allora premier Mariano Rajoy a restaurare «l'ordine costituzionale».