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CITTÀ DEL VATICANOPreti pedofili in Pennsylvania: «Dolore e vergogna»

17.08.18 - 07:28
Nel rapporto-shock sono citati 301 sacerdoti, di cui 100 solo nella diocesi di Pittsburgh. «Il Papa è dalla loro parte e ricorda l'obbligo di denunciare i casi di abusi su minori»
Keystone
Preti pedofili in Pennsylvania: «Dolore e vergogna»
Nel rapporto-shock sono citati 301 sacerdoti, di cui 100 solo nella diocesi di Pittsburgh. «Il Papa è dalla loro parte e ricorda l'obbligo di denunciare i casi di abusi su minori»

CITTÀ DEL VATICANO - Lo scandalo della pedofilia scuote ancora la Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Ci sono volute 1'356 pagine per condensare due anni di indagine del Gran Giurì della Pennsylvania sugli abusi compiuti da membri del clero dagli anni '40 in poi su oltre mille bambini in sei su otto diocesi dello Stato.

Nel rapporto-shock sono citati 301 sacerdoti, di cui 100 solo nella diocesi di Pittsburgh: ed è proprio qui che l'indagine punta in alto, chiamando in causa per le presunte coperture uno dei prelati più in alto grado negli Usa, l'attuale arcivescovo di Washington, il cardinale Donald W. Wuerl, che a Pittsburgh fu vescovo per 18 anni, dal 1988 al 2006.

Il Vaticano commenta la vicenda parlando di «orribili crimini», ed esprimendo «vergogna e dolore». «La Santa Sede considera con grande serietà il lavoro compiuto dall'Investigating Grand Jury della Pennsylvania e il lungo Interim Report da esso prodotto. La Santa Sede condanna inequivocabilmente l'abuso sessuale su minori», ha dichiarato il direttore della sala stampa della Santa Sede Greg Burke. «Le vittime devono sapere che il Papa è dalla loro parte. Coloro che hanno sofferto sono la sua priorità, e la Chiesa vuole ascoltarli per sradicare questo tragico orrore che distrugge la vita degli innocenti», dice ancora Burke sottolineando che «il Santo Padre comprende bene quanto questi crimini possano scuotere la fede e lo spirito dei credenti e ribadisce l'appello a fare ogni sforzo per creare un ambiente sicuro per i minori e gli adulti vulnerabili nella Chiesa e in tutta la società».

Le sistematiche coperture avrebbero interessato diversi presuli mentre il «reale numero» dei bambini abusati potrebbe ammontare a diverse migliaia - sostiene il Gran Giurì - perché alcuni documenti segreti della Chiesa sono andati perduti e le vittime hanno avuto paura a farsi avanti. «I preti hanno violentato ragazzini e ragazzine e i loro superiori non solo non fecero niente, ma hanno nascosto tutto», ha detto il procuratore generale Josh Shapiro, precisando che l'indagine «va avanti».

Il rapporto copre un arco di 70 anni e ha rivelato un sistema di protezione diffuso fatto di insabbiamenti e trasferimenti riportati negli archivi segreti delle diocesi, dove si evidenzia che il silenzio e l'inazione di vescovi e cardinali hanno consentito il protrarsi dei crimini. Nella nota diramata dal Vaticano in serata si rileva anche che «la Santa Sede incoraggia costanti riforme e vigilanza a tutti i livelli della Chiesa Cattolica per garantire la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili. Sottolinea, inoltre, la necessità di obbedire alla legislazione civile, compreso l'obbligo di denunciare i casi di abusi su minori».

Intanto, una pesante 'grana' colpisce anche il cardinale di Boston Sean O'Malley, presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, che ha deciso di disertare l'Incontro Mondiale delle famiglie di Dublino (21-26 agosto), dove doveva moderare un panel sulla «salvaguardia dei minori e degli adulti vulnerabili»: le denunce su molestie e abusi nel seminario di St. John hanno spinto O'Malley a ritenere che le «importanti questioni attinenti alla cura pastorale» dell'istituto e dei «seminaristi iscritti al programma di formazione» richiedessero la sua «attenzione e presenza personale», dice una nota dell'arcidiocesi di Boston. Lo scorso venerdì, O'Malley ha chiesto a mons. James Moroney, rettore del Seminario, di prendersi un congedo sabbatico in modo che «ci possa essere un'inchiesta completamente indipendente» sulle accuse di abusi.

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