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REGNO UNITOL’agenzia matrimoniale ha troppi pochi uomini: donna risarcita per 13mila sterline

16.08.18 - 14:54
La 47enne cercava un uomo «sofisticato» e con uno stile di vita «agiato». La scelta era troppo limitata, ha stabilito il giudice
L’agenzia matrimoniale ha troppi pochi uomini: donna risarcita per 13mila sterline
La 47enne cercava un uomo «sofisticato» e con uno stile di vita «agiato». La scelta era troppo limitata, ha stabilito il giudice

LONDRA - Un tribunale inglese ha accordato a una donna d’affari di Londra 13’100 sterline di rimborso e danni per essere stata ingannata da un’agenzia matrimoniale alla quale si era rivolta. Quest’ultima, ha stabilito il giudice, le ha infatti erroneamente promesso di disporre di un numero «considerevole» di uomini che potessero corrispondere ai suoi desideri, un’affermazione rivelatasi poi non vera.

Tereza Burki, 47 anni e madre di tre figli, aveva deciso di fare ricorso ai servizi della Seventy Thirty nel 2013, dopo il divorzio dal marito. Cercava «un uomo sofisticato», possibilmente attivo nel settore finanziario, con uno «stile di vita agiato», che fosse «disponibile a viaggiare all’estero» e, soprattutto, desiderasse avere dei figli perché lei ne voleva un quarto. Richieste «per niente modeste», ha sottolineato il giudice Richard Parkes dell’Alta Corte di Londra, per le quali però la donna si era rivolta appositamente a un’agenzia «esclusiva»: prometteva «la crème de la crème» dei single disponibili. E aveva tariffe… importanti. Per i suoi servizi Burki aveva infatti sborsato 12’600 sterline (circa 18mila franchi al cambio di allora). Senza riuscire a trovare un marito.

Come riporta il Guardian, ora il giudice ha stabilito che Seventy Thirty ha ingannato la 47enne quando le ha assicurato di avere un numero «considerevole» di uomini facoltosi iscritti. Il numero reale dei suoi membri di sesso maschile si è infatti rivelato di 100 in totale: «In nessun modo» definibile come «considerevole», ha sottolineato il giudice. I criteri di Burki, ha aggiunto, avrebbero del resto ridotto ulteriormente questo numero.

Il tribunale ha accordato alla 47enne il rimborso delle 12’600 sterline pagate più 500 sterline di danni.

Burki, tuttavia, dovrà pagare a sua volta 5mila sterline all’agenzia: il giudice ha riconosciuto infatti che la donna ha diffamato la Seventy Thirty in una sua recensione su Google del 2016.     

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