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UNIONE EUROPEAUE: verso il vertice straordinario a sette domenica. Flussi in calo

20.06.18 - 10:58
È prevista la partecipazione dei leader di Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria e Austria
Keystone
UE: verso il vertice straordinario a sette domenica. Flussi in calo
È prevista la partecipazione dei leader di Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria e Austria

BRUXELLES - Un vertice straordinario e informale ristretto sulla gestione dei migranti si terrà a Bruxelles domenica per preparare il Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno prossimi. Lo si è appreso da fonti europee.

Un annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Al vertice, secondo quanto si è appreso, è prevista la partecipazione dei leader di Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria e Austria.

Flussi in calo - «Per la prima volta dal 2011, i flussi migratori verso i Paesi dell'Ocse sono in leggera diminuzione, con l'ingresso di circa 5 milioni di migranti permanenti nel 2017 (contro i 5,6 milioni nel 2016)»: è quanto sottolinea l'Ocse.

«Questa tendenza - aggiunge l'organismo internazionale - si spiega essenzialmente attraverso la riduzione dell'accoglienza dei rifugiati, legata a una forte riduzione delle richieste d'asilo, con circa 1,2 milioni di richieste d'asilo registrate nel 2017 contro l'1,6 milioni nel 2016».

Ocse: «Il culmine della crisi si allontana» - «Mentre si allontana il picco della crisi dei rifugiati, periodo durante il quale la principale sfida consisteva nel fornire aiuto d'urgenza ai richiedenti asilo e ai nuovi rifugiati, entriamo in una fase complessa di promozione dell'integrazione di chi resta»: lo scrive l'Ocse nel suo rapporto annuale sulle migrazioni pubblicato a Parigi.

A questo punto, scrive l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, i leader politici devono far fronte «a due sfide principali: la prima è gestire lo stesso processo d'integrazione senza turbare il mercato del lavoro. Il secondo è rispondere alle preoccupazioni riguardanti l'uso abusivo dei canali di migrazione nonché la percezione che un numero crescente di lavoratori stranieri soggiorna o lavora illegalmente nei Paesi di accoglienza».

«L'ondata di rifugiati nel biennio 2015-2016, concentrata in qualche Paese europeo, ha messo a dura prova i sistemi d'asilo, di migrazione e d'integrazione», osserva l'Ocse nel testo introduttivo del lungo rapporto pubblicato a Parigi.

«Nonostante i considerevoli sforzi messi in campo da alcuni Paesi Ue - aggiunge l'organismo - la crisi dei rifugiati ha rivelato un certo numero di debolezze nella capacità dei Paesi di accoglienza di far fronte a un flusso tanto importante e imprevisto di persone con bisogno di protezione. Anticipare questi flussi, coordinare la risposta tra i vari livelli di governo e condividerne le responsabilità era difficile. In un certo numero di casi i migranti vulnerabili di recente arrivo hanno ricevuto un sostegno tardivo. Tuttavia, la crisi ha anche comportato importanti cambiamenti nelle politiche (...). A livello regionale, anche se molto resta ancora da fare, gli sforzi dispiegati - in particolare dalla Commissione europea - per coordinare efficacemente e intensificare la risposta alla crisi dei rifugiati vanno salutati positivamente».

Quindi l'appello dell'Ocse a tenere conto delle preoccupazioni dei cittadini: «Ignorare l'inquietudine del pubblico rispetto all'impatto economico e sociale della migrazione, benché questo impatto sia statisticamente marginale, oppure i timori rispetto all'assenza di controllo sulla gestione migratoria, benché ampiamente sopravvalutato, potrebbe impedirci di realizzare l'azione di cooperazione in uno spirito pragmatico e costruttivo". Quindi la speranza che il rapporto Ocse pubblicato oggi possa contribuire ad un "dibattito pubblico più obiettivo».

 

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