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ITALIAÈ morto Salvatore Ligresti

16.05.18 - 07:06
L’ex numero uno di Fonsai, protagonista della finanza e di numerose vicende giudiziare, aveva 86 anni
È morto Salvatore Ligresti
L’ex numero uno di Fonsai, protagonista della finanza e di numerose vicende giudiziare, aveva 86 anni

MILANO - E' morto a 86 anni Salvatore Ligresti. L'ingegnere di Paternò, provincia di Catania, è mancato all'ospedale San Raffaele, dove era ricoverato da giorni, alle porte di Milano. Nel capoluogo lombardo l'uomo d'affari italiano ha fatto la sua fortuna cominciata dal settore immobiliare, ha cavalcato l'onda della "Milano da bere" dei socialisti di Bettino Craxi, entrando nei salotti della finanza sotto l'ala di altri siciliani, l'avvocato Antonino La Russa e il numero uno di Mediobanca Enrico Cuccia.

Ligresti ha poi imboccato una parabola discendente con l'avventura di Fondiaria-Sai, o Fonsai, finita come ultimo atto nelle mani di un'altra compagnia assicurativa, Unipol. Una vicenda che oltre al carcere ha lasciato a Salvatore Ligresti e ai figli, Jonella, Giulia e Paolo, gli strascichi di vicende giudiziarie in parte non ancora concluse.

Approdato nel capoluogo lombardo dopo la laurea Ligresti ha fatto strada e fortuna. Partito da uno studio di progettazione, si sposa a 34 anni con Antonella Susini, figlia del provveditore alle opere pubbliche della Lombardia e nell'arco di vent'anni tesse relazioni nel mondo della finanza e degli affari per diventare negli anni '80 uno degli uomini più facoltosi d'Italia grazie alla ricchezza accumulata nel mattone.

Nell'81 c'è un episodio mai ben chiarito: il sequestro della moglie ad opera di mafiosi, che finisce con la liberazione della donna, dietro pagamento di un riscatto, e la morte, o la scomparsa, dei sequestratori. Non passa molto tempo e "don Salvatore" finisce coinvolto nello scandalo delle aree d'oro legate all'acquisto a caro prezzo da parte del Comune di Milano di terreni agricoli dell'ingegnere. Da Tangentopoli poi l'uomo d'affari siciliano viene travolto e si fa 112 giorni nel carcere di San Vittore.

Ma riparte e, oltre a diventare più avanti socio di gruppi come Rcs e Unicredit, si amplia nelle assicurazione con l'acquisto da Montedison di Fondiaria. Vince la battaglia ma il gruppo che dalla holding di famiglia Premafin include anche Sai e Milano Assicurazioni non ha lunga vita. Finisce sull'orlo del baratro e alla fine deve passare la mano. E finisce coi figli nel mirino delle procure di Milano e di Torino. Là resta fino all'uscita di scena.

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