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STATI UNITIGli Stati Uniti all'Onu: «È colpa di Hamas»

15.05.18 - 17:00
Intanto Trump incassa il plauso da parte democratica. L'Ue: «Lo spostamento dell'ambasciata non è saggio»
Keystone
Gli Stati Uniti all'Onu: «È colpa di Hamas»
Intanto Trump incassa il plauso da parte democratica. L'Ue: «Lo spostamento dell'ambasciata non è saggio»

WASHINGTON - Sostegno bipartisan negli Stati Uniti alla decisione di spostare l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Anche il leader dei democratici al Senato Charles Schumer plaude: «Con una mossa attesa a lungo, abbiamo trasferito la nostra ambasciata a Gerusalemme», ha dichiarato.

«Ogni nazione deve avere il diritto di scegliere la sua capitale. Ho sponsorizzato la legge per farlo due decenni fa, e applaudo il presidente Trump per averlo fatto», ha aggiunto.

Israele all'Onu: «Le vittime sono un crimine di guerra di Hamas» - «Ogni vittima causata dalle recenti violenze è una vittima dei crimini di guerra di Hamas»: lo ha detto l'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon, a margine della riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza su Gaza.

«Hamas ha commesso crimini di guerra non solo contro i civili israeliani ma anche contro il suo stesso popolo, trasformandoli in scudi umani per il suo cinico guadagno», ha aggiunto.

«I palestinesi usano la scusa dell'ambasciata Usa a Gerusalemme per atti di violenza contro Israele. Ogni paese ha diritto di difendere se stesso": aveva dichiarato Danon, prima dell'inizio della riunione.

Gli Stati Uniti all'Onu: «La colpa è di Hamas, Israele ha usato moderazione» - La colpa per le violenze di ieri a Gaza è di Hamas: lo afferma l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, secondo cui «nessun Paese in questa situazione agirebbe con più moderazione di quanto ha fatto Israele».

«Hamas è felice di quanto accaduto, chi tra noi accetterebbe questo tipo di azioni sui suoi confini? Nessuno», ha detto durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. «Gli Usa sono preoccupati per la perdita di vite in Medio Oriente, ma c'è molta violenza nella regione e in questo Consiglio c'è sempre un doppio standard. Qualcuno ha suggerito che le violenze di ieri a Gaza hanno una connessione con l'apertura della nuova ambasciata Usa a Gerusalemme. Per alcune persone la nuova ambasciata è una ragione per commettere violenze, ma come viene giustificato ciò?», ha proseguito l'ambasciatrice americana all'Onu.

«L'apertura della sede a Gerusalemme non pregiudica un accordo di pace, ma promuove la realtà e il desiderio di pace - ha aggiunto - gli Usa non vogliono niente più della pace, dove le persone di tutte le religioni vengono rispettate».

L'appello dell'Onu: «Si agisca per evitare una guerra» - «Israele deve calibrare l'uso della forza, deve proteggere i suoi confini ma farlo in modo proporzionato. Mentre Hamas non deve usare le proteste per mettere bombe e compiere atti provocatori». Lo ha detto Nikolay Mladenov, coordinatore speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sulla situazione a Gaza.

«La comunità internazionale deve intervenire e prevenire una guerra», ha aggiunto Mladenov, definendo la situazione nella Striscia «disperata».

Il governo palestinese condanna quattro Paesi europei - Il governo palestinese di Ram Hamdallah ha »condannato con forza la posizione di Romania, Ungheria, Repubblica Ceca ed Austria per la loro partecipazione all'inaugurazione dell'ambasciata Usa, avvenuta contro la posizione ufficiale della Ue che considera la mossa americana una violazione della legge internazionale».

D'altra canto, il governo palestinese ha detto di apprezzare la posizione della capa degli esteri della Ue Federica Mogherini che «non avrebbe consentito ad alcun paese di lasciare la politica europea su Gerusalemme, sottolineando l'importanza dell'impegno di tutti gli stati dell'Unione alle risoluzioni Onu e alle leggi internazionali sullo status della città di Gerusalemme».

La Turchia pronta al ponte aereo - La Turchia è pronta a mettere in piedi un «ponte aereo» con l'esercito e l'agenzia nazionale di protezione civile per trasferire nei suoi ospedali una parte dei quasi 3 mila palestinesi feriti ieri negli scontri con l'esercito israeliano a Gaza. Lo ha detto il ministro della Salute di Ankara, Ahmet Demircan, spiegando che al momento sono in corso trattative diplomatiche per permettere il trasporto. Secondo le autorità turche, a Gaza i nosocomi sono al collasso e molti dei feriti non possono ricevere cure adeguate.

Mogherini: «Lo spostamento dell'ambasciata non è una mossa saggia» - «La posizione dell'Ue è sempre stata chiara, non consideriamo saggio che gli Usa abbiamo spostato la loro ambasciata a Gerusalemme, noi non li seguiremo» in questa mossa. Così l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini oggi a Bruxelles.

«La nostra posizione è consolidata - ha aggiunto - siamo convinti che lo status di Gerusalemme debba essere definito attraverso negoziati e crediamo che il risultato realistico di ciò debba essere Gerusalemme capitale di entrambi gli Stati, Israele e Palestina».

Il Belgio convoca l'ambasciatore di Israele - Il Belgio ha convocato l'ambasciatore d'Israele, Simona Frankel, dopo l'intervista shock rilasciata stamattina in cui la diplomatica ha affermato che le 59 vittime degli scontri a Gaza erano tutti terroristi. "Si possono sentire molte cose, ma ci sono dei limiti", ha detto il ministro degli Esteri belga Didier Reynders.

L'ambasciatore, intervistata dalla radio pubblica La Première, aveva detto: «Mi dispiace molto per ogni essere umano deceduto anche se sono dei terroristi (...) che vengono vicino alla barriera di confine per cercare di passare sul territorio israeliano».

«Ascoltare che tutte le persone che sono state uccise erano dei terroristi, questo supera la ragione», ha affermato il ministro degli Esteri, denunciando l'uso sproporzionato della forza fatto da Israele.

«L'idea della proporzionalità è chiara, non c'è stato alcun ferito da parte di Israele», ha concluso Reynders.

Shin Bet: «Almeno 24 terroristi tra gli uccisi» - Lo Shin Bet, la sicurezza interna di Israele, e l'esercito hanno rivelato che almeno 24 dei manifestanti palestinesi uccisi ieri durante gli scontri sul confine con Gaza «erano terroristi nell'atto di compiere atti di terrore». La maggior parte di questi - hanno aggiunto - erano di Hamas ed altri della Jihad islamica. 

Un palestinese ucciso - Intanto, un manifestante palestinese è stato ucciso da Israele ad est del campo profughi di Al-Bureij nella parte centrale di Gaza durate le proteste per il giorno della Nakba. Lo dice il ministero della sanità della Striscia citato dall'agenzia Maan. L'uomo - ha proseguito - è stato identificato in Nasser Aourab (51 anni).

«Netanyahu premier di uno Stato apartheid» - «Netanyahu è il primo ministro di una Stato di apartheid che ha occupato la terra di un popolo indifeso per più di 60 anni, in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Ha le mani sporche del sangue dei palestinesi e non può nascondere i suoi crimini attaccando la Turchia. Vuoi una lezione di umanità? Leggi i 10 comandamenti». Così su Twitter il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che nelle scorse ore aveva già accusato Israele di essere uno "Stato terrorista" che sta commettendo un genocidio.
 
 
 
 
 
 


 
 

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