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FRANCIAL'amante dell'inglese Macron lancia una crociata in difesa del francese

20.03.18 - 11:09
"Start-up nation" e "crowdfunding" fanno parte del suo vocabolario. Rufin, Académie Française: «Le conversioni sono benvenute, anche se tardive»
Keystone
L'amante dell'inglese Macron lancia una crociata in difesa del francese
"Start-up nation" e "crowdfunding" fanno parte del suo vocabolario. Rufin, Académie Française: «Le conversioni sono benvenute, anche se tardive»

Francese o inglese?

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

PARIGI - Aleggia un certo sarcasmo, in Francia, sul progetto di promozione della lingua francese nel mondo che il presidente Emmanuel Macron si appresta ad illustrare all’Académie Française questo pomeriggio. Risulta curioso, infatti, che l’inquilino dell’Eliseo che più di tutti ama infarcire i suoi discorsi di anglicismi si erga a difensore della lingua di Molière.  

Per lui la Francia è una “start-up nation” in cui vuole vedere fiorire la “green-tech” anche grazie al “crowdfunding”, ma davanti ai difensori della lingua francese illustrerà trenta misure per far diventare l’idioma della République la terza lingua più parlata al mondo (adesso è la quinta) conquistando in particolare l’Africa, anche quella che oggi preferisce l’inglese.

«Non mi tiro indietro a parlare a volte francese a volte inglese davanti a un pubblico internazionale, in ambito economico», dichiara il 40enne a Europe 1. «Penso che mostrare che il francese non è una lingua rinchiusa in sé stessa ma aperta al plurilinguismo rafforzi la francofonia», assicura. E conclude: «Non faccio parte dei difensori della lingua scontrosi».

«Come molti altri, è prigioniero del fatto che in determinati ambiti, in particolare quello delle banche e di internet, l’inglese ha preso uno spazio consistente», commenta Jean-Christophe Rufin, membro dell’Académie Française. «Tutte le conversioni sono da accogliere positivamente, anche se tardive», ironizza.

I dettagli del piano per ridare vita al francese nel mondo (e nell’Esagono) arriveranno solo nel pomeriggio. Molti analisti temono tuttavia che i mezzi finanziari che saranno messi in campo non siano all’altezza degli obiettivi del presidente.

 

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