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L'attuale presidente aveva definito l'accordo con l'Australia il peggiore di sempre» e «stupido»
CANBERRA / WASHINGTON - Avanza, sia pure a rilento, l'accordo di 'scambio' di profughi fra Australia e Stati Uniti, raggiunto con l'amministrazione Obama e confermato a malincuore dal presidente Donald Trump, che lo aveva definito «il peggiore di sempre» e «stupido».
È in corso il trasferimento di circa 130 profughi riconosciuti e tuttora rinchiusi dall'Australia nel minuscolo Stato-isola di Nauru e nell'isola di Manus in Papua Nuova Guinea, provenienti principalmente da Afghanistan e Pakistan, oltre a un gruppo di Rohingya, minoranza perseguitata a Myanmar.
I trasferimenti sono stati accelerati negli ultimi giorni in vista della visita della settimana prossima in Usa del primo ministro australiano Malcolm Turnbull, che prevede un incontro con Trump.
Intanto, gruppi di richiedenti asilo provenienti da El Salvador sono stati radunati in Costarica per essere reinsediati in Australia. Il numero di profughi in El Salvador è esploso negli ultimi anni in seguito a un collasso dell'ordine pubblico.
