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ITALIAAmatrice, un anno dopo la sequenza sismica non è ancora finita

24.08.17 - 20:08
Dal 24 agosto dello scorso anno l'istituto ha registrato nell'area colpita 75.177 eventi: 9 di magnitudo maggiore di 5; 62 tra magnitudo 4 e 5; 1087 tra 3 e 4.
archivio keystone
Amatrice, un anno dopo la sequenza sismica non è ancora finita
Dal 24 agosto dello scorso anno l'istituto ha registrato nell'area colpita 75.177 eventi: 9 di magnitudo maggiore di 5; 62 tra magnitudo 4 e 5; 1087 tra 3 e 4.

AMATRICE - Una sequenza durata un anno e che ancora non è finita, anche se sembrerebbe gradualmente in via di stabilizzazione. È l'analisi del presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, sulla sequenza sismica, "Amatrice-Visso-Norcia" a un anno dal devastante terremoto che ha colpito il centro Italia il 24 agosto scorso e a pochi giorni dal terremoto di Ischia.

La riflessione, in occasione di una giornata dedicata alla conoscenza dei terremoti: oggi l'Ingv ha aperto le porte a cittadini e stampa per presentare i risultati del lavoro svolto durante l'anno, su quanto di nuovo è stato compreso sulla dinamica dei terremoti, e anche come l'Ente intende impegnarsi nello studio della sismicità.

«Dobbiamo avere memoria del fatto che l'Italia è un'area sismica e imparare a convivere con i rischi naturali», osserva Doglioni, che aggiunge, «dovremmo essere in allerta permanente, perché nella storia del nostro paese ci sono stati terremoti disastrosi. Non dobbiamo dimenticare - spiega ancora il presidente dell'Ingv - che l'Italia è un paese a rischio sismico e dobbiamo sapere che i terremoti continueranno ad esserci e dobbiamo quindi averne paura. La mappa del rischio sismico - aggiunge - evidenzia le zone dove ci sono stati terremoti, e li possono tornare. E in quelle zone in cui non ci sono ancora stati ci potrebbero essere. Dobbiamo quindi sorvegliare e monitorare».

Dal 24 agosto dello scorso anno l'istituto ha registrato nell'area colpita 75.177 eventi, 9 di questi hanno magnitudo maggiore di 5 (compresi il 6.5 e il 6.0); 62 tra magnitudo 4 e 5; 1087 tra 3 e 4. Tutti i restanti sotto magnitudo 3. Non si possono escludere in futuro altre repliche, secondo Doglioni, anche di magnitudo maggiore, «anche se sembrerebbe - osserva - che la situazione si stia gradualmente stabilizzando».

Ad un anno di distanza si è verificato anche un altro evento ugualmente disastroso: il terremoto che ha colpito Ischia il 21 agosto. Un sisma di intensità minore rispetto a quello che ha colpito il centro Italia un anno fa, ma comunque devastante, «perchè le onde sismiche sono state amplificate dal fatto che Casamicciola è costruita su terreni poco consolidati e quando queste onde arrivano, rallentano e aumentano di ampiezza. Di conseguenza il danno è più forte». Senza contare, ha osservato ancora Doglioni, che le case crollate non erano antisismiche. «Nella zona di Ischia - ha detto ancora - la crosta è più sottile, di conseguenza non ci possono essere grandi terremoti, ma quelli che ci sono possono essere amplificati dalla superficie».

Tuttavia, da questi drammatici eventi si può «apprendere meglio come funzionano questo tipo di terremoti e anche capire la loro meccanica e dinamica». Ma, conclude Doglioni, «abbiamo ancora molto da studiare. Vogliamo implementare le nostre reti osservative e per questo abbiamo lanciato un nuovo progetto che si chiama 'Working earth', cioè come funziona e come è fatta la terra. Perchè abbiamo bisogno di capire meglio cosa c'è sotto i nostri piedi».

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COMMENTI
 

moma 6 anni fa su tio
Vorrei sapere dove sono finiti i soldi degli aiuti.

GI 6 anni fa su tio
A cosa servono tutti questi studi se poi ai danni non so trova un rimedio ? Vorrei tanto ricordare quanto successe nel Friuli del 76.......ora del forte terremoto più nessuna traccia se non nel cuore degli abitanti....senza troppi studi
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