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Pochi, secondo la polizia federale, considerato l'alto numero di tifosi presenti in Francia. «Gli svizzeri hanno in genere un'ottima reputazione». I peggiori? Russi e inglesi
PARIGI - Tutto sommato i tifosi svizzeri stanno adottando un comportamento esemplare agli Europei 2016. Ne è convinto anche David Lerch, responsabile della sezione hooligan presso l'Ufficio federale di polizia (fedpol), che attualmente si trova in Francia.
Finora sono finiti in manette solo otto tifosi svizzeri.
«Si tratta di tifosi che hanno commesso reati minori, nulla di grave insomma» ha dichiarato al portale di 20 Minuten, Lulzan Musliu, portavoce della Polizia federale.
La polizia svizzera per ora non si sbottona più di tanto sugli otto casi e preferisce stilare un bilancio solo a fine campionato.
Otto arresti sono pochi - In genere i tifosi svizzeri sono noti per la loro tranquillità. «Sono pochi gli episodi di violenza legati alla tifoseria elvetica» ha dichiarato Lerch alla SRF. Considerando la grande presenza di tifosi, si parla di circa 13mila persone al seguito della Nazionale svizzera, otto arresti non sono molti.
Sabato prossimo avrà luogo la prima partita a eliminazione diretta contro la Polonia o la Germania, entrambe note per la presenza di persone violente nella propria tifoseria. «Naturalmente molto dipende da chi gioca, ma i tifosi svizzeri hanno in genere un'ottima reputazione» ha dichiarato Lerch, che si è detto sicuro che il clima sportivo sarà «tranquillo e allegro».
Le tifoserie di altri paesi hanno invece mostrato il lato più negativo del tifo. In particolare i tifosi russi e inglesi protagonisti dei combattimenti in strada, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo all'inizio del Campionato Europeo, che hanno provocato decine di feriti, fra i quali un tifoso inglese rimasto sospeso per giorni fra la vita e la morte.
Dall'inizio dei campionati la polizia francese ha fermato 320 persone, di cui 196 sono stati trattenuti, mentre 23 russi e un ucraino sono stati espulsi dalla Francia. Tre teppisti russi sono stati anche condannati a pene detentive tra uno e due anni. Nei confronti di uno è stato imposto il divieto di ingresso per due anni.
