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Dal MondoUE: Berlusconi, sosteniamo ingresso Turchia in Europa

10.08.03 - 22:13
UE: Berlusconi, sosteniamo ingresso Turchia in Europa
ISTANBUL - Silvio Berlusconi ha rilanciato oggi con forza da Istanbul (dove è stato testimone alle nozze del figlio del premier turco Tayyip Erdogan) la prospettiva dell´ingresso della Turchia nell´Unione Europea. E lo ha fatto anche in un botta e risposta a distanza con il presidente della Commissione Ue, Romano Prodi.

"Siamo sostenitori convinti dell´ingresso della Turchia nell´Ue. Stiamo lavorando a questo", ha affermato il presidente del governo italiano, nonché presidente di turno dell´Ue, sottolineando che non si tratta di una "sua idea". È stato lo stesso Consiglio Europeo, a Copenaghen e a Salonicco a incoraggiare ripetutamente la Turchia sulla strada europea chiedendole - ha ricordato Berlusconi - a questo fine di approvare diverse riforme. "E il governo turco lo sta facendo. Il 31 luglio ha approvato un importante pacchetto di riforme, di cui l´Ue ha preso atto, apprezzando grandemente l´operato del governo di Ankara", ha insistito Berlusconi, agiungendo: "Continuiamo su una strada che non è mia, ma è del Consiglio Europeo".

In una intervista pubblicata ieri dal New York Times, Prodi, pur riconoscendo l´importanza strategica della Turchia, si era detto, invece, preoccupato che le dimensioni della Turchia (e la sua conseguente rappresentanza nell´Europarlamento) ed i suoi legami culturali con il Medio Oriente possano complicare gli sforzi europei di forgiare una politica comune. Successivamente, il portavoce di Prodi, Marco Vignudelli, aveva sottolineato che "il parere che la Commissione Ue deve esprimere prima della fine del 2004 è parte integrante di un´indicazione specifica del mandato conferito all´unanimità dal Consiglio europeo".

La Turchia ha attualmente - secondo le ultime stime, circa 70 milioni di abitanti e, nel 2014-2015 - secondo le proiezioni diventerà il paese europeo più popoloso, superando la popolazione tedesca in costante decremento. È questa la principale ragione, insieme ai prevedibili flussi migratori, per cui alcuni paesi europei, pur esprimendo ufficialmente in sede Ue posizioni favorevoli alla Turchia, nutrono profonde perplessità in proposito, le quali trovano espressione nei rispettivi parlamenti. Il Consiglio europeo ha, tuttavia, più volte espresso ufficialmente nei suoi documenti, l´assicurazione che se Ankara avesse compiuto le riforme necessarie, si sarebbe proceduto al suo accesso all´Ue "a pieno titolo" e con "piena membership". Nello stesso tempo Bruxelles ha posto la fine del 2004 come data per "un esame finale" dei progressi compiuti dalla Turchia ai fini dell´inizio del negoziato di adesione a dicembre del 2004.

Alcuni paesi europei - secondo fonti diplomatiche turche - sono rimasti sorpresi negli ultimi tempi dalla rapidità con cui la Turchia si sta adeguando ai cosiddetti "criteri di Copenaghen" (le condizioni politiche poste da Bruxelles per l´adesione della Turchia). Secondo le stesse fonti, questi paesi europei (Francia, Germania, Austria e Belgio) starebbero esercitando crescenti pressioni sulla Commissione Ue per bloccare in qualche modo un processo che essi stessi hanno promosso o lasciato progredire e, comunque, sottoscritto.

In questa contraddizione rischia di essere coinvolta in qualche modo l´Italia in una fase in cui il caso vuole che siano italiani sia il presidente della Commissione, Prodi, sia il presidente di turno del Consiglio Europeo, Berlusconi. Berlusconi, dal suo canto, mostra di volere insistere nel suo appoggio all´adesione della Turchia all´Ue, forse anche perché sa che i turchi non dimenticano chi si mostra con loro solidale.

Lo ha confermato oggi lo stesso Erdogan, sottolineando la sua "amicizia personale" con Berlusconi ("ci chiamiamo da tempo per nome") e il "rispetto" mostrato da Berlusconi intervenendo alle nozze di suo figlio. "Il popolo turco non dimentica", ha detto Erdogan. Molto caloroso il saluto di congedo tra i due premier, con Erdogan che si è perfino offerto di accompagnare Berlusconi fino all´aeroporto.

Fra l´altro, durante il matrimonio del figlio di Erdogan, Bilal, Berlusconi ha cercato di baciare la mano alla novella sposa, ma Reyan, che ha 17 anni, da buona islamica, l´ha ritratta e ha pudicamente portato la mano dietro ai fianchi, mentre il suocero se l´è risa divertito. In Turchia il baciamano è pratica corrente per le donne laiche ed emancipate. Invece per le donne islamiche tradizionaliste, come la giovane Reyyan, e come la stessa moglie del premier turco Erdogan, Eminè, che usano portare il copricapo islamico (turban), il baciamano e l´atto stesso di dare la mano ad un uomo non rientrano nel "bon ton" islamico. Erdogan è il leader del partito di radici islamiche Akp, che sempre ha sostenuto la necessità di abolire il divieto di portare il copricapo islamico femminile nelle università e nei luoghi pubblici.



ATS

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