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SVIZZERALa BNS vede all'orizzonte la ripresa dell'economia

25.03.21 - 11:28
I tre pilastri dell'attuale politica monetaria non sono stati toccati
Depositphotos (doganmesut@hotmail.com)
La BNS non ha apportato correttivi alla sua politica monetaria.
La BNS non ha apportato correttivi alla sua politica monetaria.
Fonte Ats
La BNS vede all'orizzonte la ripresa dell'economia
I tre pilastri dell'attuale politica monetaria non sono stati toccati

BERNA - In un continente ancora nel pieno della crisi pandemica la Banca nazionale svizzera (BNS) lascia invariata la sua politica monetaria: il tasso guida viene mantenuto fermo al -0,75%, mentre all'orizzonte viene vista una ripresa economica e il ritorno anche di una - bassissima - inflazione.

«La valutazione del franco permane elevata, nonostante il recente indebolimento», afferma oggi in un comunicato l'istituto nell'ambito dell'esame trimestrale della situazione economica e monetaria. La pandemia da coronavirus continua a pregiudicare significativamente l'andamento economico e la banca vuole evitare che la moneta elvetica, tradizionale bene rifugio, acquisti di valore, con conseguenze ritenute nefaste per l'industria d'esportazione e il turismo.

Politica invariata - Rimangono quindi invariati i tre pilastri dell'azione della BNS. Oltre al tasso guida più basso del mondo l'entità diretta da Thomas Jordan impone anche interessi negativi (pure del -0,75%), sulle somme depositate dalle banche (oltre una certa soglia limite) sui conti giro presso la BNS, balzelli che gli istituti tendono sempre più a ribaltare a loro volta sui risparmiatori. La terza colonna è rappresentata dalla disponibilità a intervenire all'occorrenza sul mercato dei cambi: cosa che l'anno scorso è stata fatta in misura enorme, attraverso l'acquisto di divise estere per 110 miliardi di franchi, e che ha portato gli Stati Uniti a inserire la Confederazione nell'elenco dei paesi che manipolano la loro moneta.

«La politica monetaria espansiva assicura condizioni di finanziamento favorevoli, contrasta la pressione al rialzo sul franco e contribuisce a un adeguato approvvigionamento dell'economia con crediti e liquidità», ribadisce la BNS. Le decisioni odierne non rappresentano peraltro alcuna sorpresa: gli esperti erano unanimi nel ritenere che la banca non avrebbe cambiato una rotta che mantiene ormai da sei anni. Gli interessi negativi vennero infatti introdotti nel gennaio 2015 e allora erano considerati una sorta di bizzarria temporanea.

Previsioni di crescita confermate - L'istituto conferma anche le previsioni di crescita per il 2021: il prodotto interno lordo (Pil) dovrebbe salire di un valore compreso fra il 2,5% e il 3,0%, stima analoga a quella precedente che risaliva a dicembre.

Il Pil è progredito solo lievemente nel quarto trimestre 2020, dopo una robusta crescita nei tre mesi precedenti, commentano gli specialisti della BNS. Per il periodo gennaio-marzo di quest'anno è da attendersi un nuovo calo, con la nuova ondata pandemica che ha ripercussioni anche sull'impiego, portando a un aumento del lavoro ridotto e della disoccupazione.

Dipende tutto dal virus - L'evoluzione futura dipenderà in modo determinante dall'arrivo di eventuali nuove ondate del coronavirus e dai provvedimenti che saranno adottati per contrastarle. Lo scenario di base della BNS parte dal presupposto che le misure di contenimento in Svizzera saranno ulteriormente allentate nei mesi a venire e che la situazione non si riacutizzerà. Nella seconda metà dell'anno l'attività economica dovrebbe dunque riportarsi al livello pre-crisi. Le capacità produttive rimarranno tuttavia sottoutilizzate ancora per un certo tempo.

Torna l'inflazione - Cambia per contro, rispetto a dicembre, la previsione sull'inflazione: il rincaro dovrebbe essere del +0,2% nel 2021, del +0,4% nel 2022 e del +0,5% nel 2023. Alla fine dell'anno scorso gli economisti puntavano rispettivamente su prezzi al consumo invariati nel 2021 e in crescita dello 0,2% nel 2022 (per l'anno dopo non era ancora disponibile una stima). Il cambiamento è riconducibile principalmente all'incremento del costo dei prodotti petroliferi e alla perdita di valore del franco. Se si avvereranno i pronostici della BNS l'anno in corso dovrebbe quindi tornare a mostrare prezzi in progressione: nel 2020 il rincaro era stato negativo, pari al -0,7%.

Per quanto riguarda l'economia mondiale, l'istituto presuppone che le restrizioni anti-Covid vengano gradualmente allentate nel corso della primavera: la ripresa dovrebbe pertanto tornare a mostrare slancio a partire dal secondo trimestre. Oltre ai progressi attesi sul fronte dei programmi vaccinali, forniscono un importante sostegno anche le misure di politica monetaria e fiscale messe in campo a livello internazionale, sottolinea la BNS.

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