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SVIZZERAIl disastro annunciato del turismo invernale

05.01.21 - 14:41
Un primo sondaggio rivela la debacle turistica durante le feste: meno 26% di affluenza, meno 11% dei pernottamenti
Keystone
Il disastro annunciato del turismo invernale
Un primo sondaggio rivela la debacle turistica durante le feste: meno 26% di affluenza, meno 11% dei pernottamenti

ZURIGO - Entrata da poco nel vivo, la stagione invernale presenta già numeri negativi in Svizzera, visti nell'ottica degli operatori: un sondaggio realizzato a livello nazionale da Svizzera Turismo nelle regioni di montagna mette in luce, nel periodo fra il 25 dicembre e il 3 gennaio, un calo del 26% dei visitatori e dell'11% dei pernottamenti, in rapporto allo stesso periodo del 2019/2020.

Solo turisti svizzeri - Molte regioni segnalano numerosi turisti elvetici e, analogamente a quanto successo in estate, vari comprensori hanno accolto ospiti con passaporto rosso che per la prima volta si recavano in vacanza nella zona, spiega l'organismo di promozione del turismo in un comunicato odierno. Nella Svizzera tedesca sono stati anche notati molti romandi, mentre il trasferimento contrario è avvenuto con meno frequenza.

È inoltre saltato all'occhio come numerose persone abbiano trascorso il tempo lontano dalle piste da sci alpino, privilegiando i sentieri escursionistici, le racchette da neve e la pratica dello sci di fondo. Stando alle informazioni raccolte presso i rivenditori e i noleggiatori di articoli sportivi, lo sci di fondo ha in effetti conosciuto un boom. Inoltre sono state notate più famiglie del solito. "Tutte persone che, soprattutto nella situazione attuale, non volevano perdere l'effetto benefico sul corpo e sull'anima di una giornata invernale sulla neve", commenta Svizzera Turismo.

Annullamenti all'ultima ora - Un altro aspetto emerso con chiarezza è quello dei numerosi annullamenti e delle nuove prenotazioni, spesso con un preavviso molto breve. La maggior parte delle prenotazioni sono state effettuate poco prima della vacanza e molto spesso per soggiorni corti.

Sempre stando alle informazioni raccolte presso gli operatori le misure di protezione e le restrizioni straordinarie dettate dalla pandemia di coronavirus hanno incontrato generalmente un alto livello di accettazione: l'83% degli interpellati ha dichiarato che i loro ospiti hanno reagito positivamente ai piani di salvaguardia anti-Covid. È però anche stato spesso necessario fare appello alla disciplina dei turisti, cosa che è stata possibile solo ricorrendo a personale aggiuntivo. Questo aspetto, unito all'attuazione delle misure di protezione, ha comportato costi aggiuntivi non trascurabili per i fornitori di servizi turistici.

Molto apprezzato è stato il nuovo sito web di Svizzera Turismo che offre una panoramica delle aperture dei ristoranti, delle strutture per il tempo libero e delle aree sciistiche a seconda del cantone. La pagina (www.myswitzerland.com/offen) viene aggiornata quotidianamente.

Le prospettive per le Sportferien, le prossime settimane di vacanze scolastiche (in Ticino: Carnevale) non danno motivo di essere ottimisti. Nelle regioni di montagna, l'attuale livello di prenotazione per i pernottamenti in hotel in febbraio è del 38% inferiore a quello del 2019. Gli operatori del ramo si aspettano che le frequenze saranno di un terzo più basse. Avranno un particolare impatto l'assenza di eventi, delle escursioni di gruppo e delle settimane bianche.

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