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SVIZZERARiciclaggio e trasparenza, i punti dolenti dei produttori di batterie

02.09.20 - 10:03
Lo dice uno studio di Pane per tutti, Sacrificio quaresimale e Associazione traffico e ambiente
Depositphotos (Sonar)
La produzione di batterie per le auto elettriche comporta problemi, soprattutto a livello della tracciabilità delle catene di fornitura, dell'estrazione delle materie prime e del riciclaggio.
La produzione di batterie per le auto elettriche comporta problemi, soprattutto a livello della tracciabilità delle catene di fornitura, dell'estrazione delle materie prime e del riciclaggio.
Fonte Ats
Riciclaggio e trasparenza, i punti dolenti dei produttori di batterie
Lo dice uno studio di Pane per tutti, Sacrificio quaresimale e Associazione traffico e ambiente

BERNA - La produzione di batterie per le auto elettriche comporta problemi, soprattutto a livello della tracciabilità delle catene di fornitura, dell'estrazione delle materie prime e del riciclaggio.

Lo dice uno studio di Pane per tutti, Sacrificio quaresimale e Associazione traffico e ambiente (ata) pubblicato oggi.

L'indagine ha esaminato le politiche commerciali dei sei maggiori produttori di batterie per veicoli elettrici al mondo. Anche la società svizzera ABB è stata inclusa nella valutazione, pur non producendo batterie. Tuttavia il gruppo assembla sistemi integrati di stoccaggio dell'energia per il trasporto pubblico, precisano le tre ong.

Nella valutazione complessiva, il produttore sudcoreano Samsung SDI si colloca al primo posto, mentre il leader mondiale del mercato, il cinese CATL, è in fondo alla graduatoria, soprattutto a causa della mancanza di trasparenza. ABB è sul secondo gradino del podio a pari merito con i produttori sudcoreani LG Chem e SK Innovation. Al terzo rango si trovano i giapponesi Panasonic e il cinese BYD.

Tracciabilità lacunosa - Nessuno dei sei gruppi considerati ottiene però voti strabilianti. Tutti i produttori presentano "notevoli lacune nella tracciabilità delle catene di fornitura". In particolare, mancano praticamente ovunque informazioni sulle miniere da cui provengono le materie prime.

Le aziende limitano inoltre il loro dovere di diligenza ai cosiddetti minerali di conflitto e al cobalto della Repubblica Democratica del Congo, considerati problematici a causa del ricorso al lavoro minorile nelle miniere. Altre materie prime come il litio o il nichel, la cui estrazione provoca anche gravi danni sociali e ambientali, sono in gran parte ignorate.

Le tre ong invitano pertanto i produttori di batterie ad assumersi pienamente il loro dovere di diligenza lungo tutta la catena di fornitura e per tutte le materie prime utilizzate.

Riciclaggio insufficiente - Sacrificio Quaresimale, Pane per tutti e ata ritengono pure che il riciclaggio vada migliorato. Invitano i responsabili politici a creare un quadro normativo e incentivi affinché le batterie possano essere utilizzate il più a lungo possibile e completamente riciclate. Oggi, deplorano le tre ong, estrarre nuove materie prime è spesso più economico che riutilizzarle. Il riciclaggio dovrebbe anche contribuire a ridurre le emissioni di CO2.

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