Nuovo capitolo della saga che coinvolge il social network e il miliardario: «L'acquisizione non può andare avanti»
LOS ANGELES - Continua a esacerbarsi la situazione fra Elon Musk e Twitter. Bandolo della matassa è l'incertezza legata al numero di account fake e/o di bot (ovvero quelli dietro ai quali si cela un software che pubblica automaticamente).
«L'acquisizione non può andare avanti a meno che non sia fatta chiarezza», ha twittato Musk che non si ritiene soddisfatto dalle cifre diffuse settimana scorsa da Twitter che lo avevano già portato a frenare l'acquisizione da 44 miliardi. Stando alle ultime stime di Twitter, pubblicate da Reuters, si tratterebbe di «meno del 5% del totale» dei circa 330 milioni attivi.
Non convinto, Musk ha provato a capire da solo quanti potrebbero essere, facendo arrabbiare il social e portando a pronunciarsi sulla questione anche il CEO di Twitter, Parag Agrawal. Questo ha voluto spiegare come «sia impossibile» calcolare il numero di account finti, per una lunga serie di motivazioni tecniche e legate alla privacy. Una risposta che Elon però non si è bevuto e ha cui risposto molto poco garbatamente con l'emoji della cacchina: «💩».
«Se il numero di account fake è davvero attorno al 20% è 4 volte tanto quanto dice Twitter, e potrebbe essere anche più alto. La mia offerta è basata sui dati dei documenti ufficiali, pensavo fossero veri. Ieri il CEO di Twitter si è rifiutato di fornire le prove di questo “meno del 5%”», ha postato questa mattina Musk, «non ha senso spendere 54 dollari per azione se un utente ogni 5 nemmeno esiste».
Ora, che l'affare sia veramente congelato non è chiaro (anche considerando che se Musk dovesse cambiare idea dovrebbe pagare un miliardo di penale e finire verosimilmente in tribunale). Secondo gli osservatori il magnate starebbe probabilmente giocando al ribasso. Secondo altri starebbe facendo semplicemente il «troll social», come suo solito.
💩
— Elon Musk (@elonmusk) May 16, 2022