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STATI UNITIPowell confermato. La lotta all'inflazione? «Non sarà indolore»

13.05.22 - 07:12
«Rialzi dei tassi da mezzo punto sono appropriati alle prossime due riunioni» anticipa il timoniere della Fed
keystone-sda.ch / STF (JIM LO SCALZO)
Fonte Ats Ans
Powell confermato. La lotta all'inflazione? «Non sarà indolore»
«Rialzi dei tassi da mezzo punto sono appropriati alle prossime due riunioni» anticipa il timoniere della Fed

WASHINGTON - Il Senato americano conferma Jerome Powell alla guida della Fed per un secondo mandato. In un raro slancio bipartisan, i senatori hanno confermato Powell con 80 voti a favore e 19 contrari, concedendogli la fiducia necessaria per combattere l'inflazione più alta da 40 anni. «Rialzi dei tassi da mezzo punto sono appropriati alle prossime due riunioni» di giugno e luglio, afferma Powell, ammettendo che il processo di contenimento dei prezzi non sarà indolore.

La Fed, assicura, ha gli strumenti e la determinazione per far scendere rapidamente l'inflazione, ma un «atterraggio morbido» dell'economia, ovvero prezzi «al 2% con un mercato del lavoro forte», può dipendere da «fattori che non controlliamo», fra i quali gli «eventi geopolitici nel mondo che giocheranno un ruolo molto importante».

La galoppata dei prezzi al consumo scattata con la pandemia ha accelerato ulteriormente con la guerra in Ucraina, che ha fatto schizzare i prezzi dell'energia. Sotto la guida di Powell la Fed ha aiutato con tutti gli strumenti a sua disposizione durante l'emergenza Covid e i lockdown, mostrandosi colomba. Di recente però il cambio di passo: le strozzature alle catene di approvvigionamento, il balzo della domanda e l'invasione da parte della Russia hanno spinto la Fed ad avviare la più aggressiva campagna di rialzi dei tassi dal 1980. In marzo la banca centrale ha ritoccato il costo del denaro di un quarto di punto, in maggio di mezzo punto percentuale. E nei prossimi mesi procederà con nuovi rialzi nel tentativo di contenere un'inflazione schizzata in aprile all'8,3%, divenendo sempre di più una minaccia per l'economia, senza contare gli effetti politici su Joe Biden.

La corsa dei prezzi sta infatti minando la popolarità del presidente americano, ritenuto da più parti - in primis dai repubblicani - il principale responsabile del caro-vita che sta riducendo il potere d'acquisto degli americani. «La lotta all'inflazione è la mia priorità», ripete come un mantra Biden, consapevole di avere armi spuntate per fermare la corsa dei prezzi. E consapevole soprattutto che la stretta della Fed potrebbe far scivolare l'economia americana in recessione. Biden plaude alla conferma in Senato di Powell: la Fed, dice, «gioca un ruolo importante nella lotta all'inflazione».

Powell, scelto da Donald Trump per guidare la Fed, è stato confermato al timone della banca centrale da Biden, che ha nominato Lael Brainard alla vicepresidenza. Ex partner del gruppo Carlyle, il 69enne Powell ha lavorato come funzionario al Tesoro sotto l'amministrazione di George H. W. Bush. Con una laurea in legge è uno dei rari non economisti a essere stato scelto per la Fed.

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