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STATI UNITIIl FMI avverte: «L'inflazione è un chiaro pericolo per molti paesi»

19.04.22 - 18:15
La guerra in corso ha rallentato le previsioni di crescita del PIL globale, e occhio all'inflazione
AFP
Fonte ats ans
Il FMI avverte: «L'inflazione è un chiaro pericolo per molti paesi»
La guerra in corso ha rallentato le previsioni di crescita del PIL globale, e occhio all'inflazione
Gli avvertimenti del Fondo Monetario Internazionale

NEW YORK - La guerra in Ucraina rallenta la ripresa mondiale, con il Pil previsto in crescita quest'anno e il prossimo del 3,6%, ovvero 0,8 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio.

Lo afferma il Fmi osservando come l'invasione della Russia ha esacerbato le pressioni inflazionistiche e messo in pericolo l'ordinamento delle regole che hanno governatore le relazioni economiche internazionali dalla Seconda Guerra Mondiale.

«I rischi all'outlook sono al ribasso», aggiunge il Fondo, spiegando come a pesare sulle prospettive non è solo il conflitto ma anche la pandemia, il rallentamento della Cina e i rialzi dei tassi di interesse.

Inflazione elevata più a lungo del previsto
L'inflazione è un «chiaro pericolo» per molti paesi: «resterà elevata più a lungo del previsto», afferma Pierre-Olivier Gourinchas, il capo economista del Fmi. La guerra ha «aumentato il rischio di una più permanente frammentazione dell'economia in blocchi geopolitici» con standard, sistemi di pagamento e valute di riserve diverse.

L'inflazione elevata «complicherà» l'azione delle banche centrali, alle prese per contenere le pressioni dei prezzi e salvaguardare la crescita, aggiunge il Fondo prevedendo un'inflazione al 5,7% quest'anno per le economie avanzate e all'8,7% in quelle emergenti e i via di sviluppo.

Stabilità? Rischi aumentati
Per il Fondo, poi, i rischi alla stabilità finanziaria sono aumentati con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, anche se finora non si è materializzato alcun evento sistemico.

La guerra è un «test per la resilienza dei mercati finanziari», si legge in una nota dell'ente, in cui si può osservare come l'esposizione diretta delle banche straniere alla Russia e all'Ucraina è «relativamente modesta» mentre quella indiretta è difficile da valutare.

L'Europa è quella più a rischio in termini di ripercussioni della guerra data la vicinanza geografica al conflitto.

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