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MALESIABoom del sesso durante il lockdown? Le vendite dei preservativi direbbero di no

11.01.22 - 06:00
Il più grande produttore al mondo di preservativi, Karex, ha constatato un calo del 40%
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Boom del sesso durante il lockdown? Le vendite dei preservativi direbbero di no
Il più grande produttore al mondo di preservativi, Karex, ha constatato un calo del 40%

KUALA LUMPUR - Meno sesso o meno sesso protetto? Con i lockdown era stato previsto dalle aziende del piacere che le vendite sarebbero anche raddoppiate, ma, tirati insieme i dati, il più grande produttore al mondo di preservativi, Karex, ha constatato una diminuzione delle vendite del 40%.

Negli ultimi due anni la presenza delle persone tra le mura di casa è aumentata. Per forza di cose, il Covid ha costretto le persone a stare più lontane da alcune e più vicine ad altre. L'amministratore delegato di Karex, l'azienda che produce un preservativo su cinque e che rifornisce anche la Durex, ha raccontato al Nikkei Asia che nonostante i blocchi, l'attività sessuale non è aumentata. All'inizio della pandemia le imprese che si occupano di contraccezione avevano pensato che le persone, stando di più a casa, avrebbero fatto più sesso, ma non è stato così.

Il Ceo di Karex, Goh Miah Kiat, ha spiegato che la diminuzione delle vendite sta anche e soprattutto nel fatto che nei paesi in via di sviluppo o meno sviluppati, hotel e motel svolgono un ruolo importante nel fornire un luogo appartato, visto che le case sono generalmente affollate. Ma i soggiorni sono stati interrotti dalla pandemia. Inoltre, i governi hanno distribuito meno preservativi, alcuni hanno anche sospeso la distribuzione, e il Ceo ha citato come esempio il Regno Unito. «Il Servizio sanitario nazionale ha chiuso la maggior parte delle cliniche non essenziali e anche le cliniche per il benessere sessuale che distribuiscono preservativi sono state chiuse». Sorprendentemente, l'industria del sesso non è stata un fattore importante nella diminuzione delle vendite.

Ma anche l'intimità nelle relazioni amorose è diminuita. Uno studio dell'Istituto milanese Mario Negri, pubblicato a ottobre 2021 sul Journal of Epidemiology, ha mostrato che il 27% di più di seimila soggetti in Italia ha diminuito l'attività sessuale durante i lockdown. Solo l'8% ha riferito di un incremento. E, come riporta Repubblica, una coppia su cinque tra marzo e maggio 2020 ha fatto meno sesso rispetto alle abitudini instaurate in precedenza.

Studi come questo sono stati effettuati in diversi Paesi e in tutte le ricerche è apparso chiaro che qualcosa nella sfera intima è cambiato. In diverse interviste pubblicate da svariati media, si è cercato di capire con l'aiuto di psicologi e sociologi il motivo per cui l'attività sessuale sia diminuita nella popolazione. Il fatto, ad esempio, che si sia parlato di sesso nella prevenzione al Covid, con tutte le direttive su come non privarsi del piacere senza contagiarsi, ha innescato una serie di pensieri ansiosi. Ma anche, soprattutto per chi convive, essere costretti a stare insieme in una casa, magari non grande, la maggior parte del tempo in pigiama, ha contribuito alla diminuzione del desiderio e spesso all'aumentare di situazioni di scontro.

Solo la stimolazione sessuale ha visto un aumento nelle vendite. Tra il novembre del 2020 e il febbraio del 2021, le vendite dei sex toys erano infatti aumentate del 160%.

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