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CINA«Condivisione di informazioni illegali», multa e tonfo in Borsa per Weibo

14.12.21 - 08:30
Nel corso del 2021, il gigante social ha dovuto pagare oltre 14 milioni di yuan ai regolatori cinesi
Reuters
Fonte ats ans
«Condivisione di informazioni illegali», multa e tonfo in Borsa per Weibo
Nel corso del 2021, il gigante social ha dovuto pagare oltre 14 milioni di yuan ai regolatori cinesi

PECHINO - Weibo, il social media più noto in Cina, si è visto comminare una multa da 3 milioni di yuan (470'000 dollari) dalla Cyberspace Administration of China (Cac) «per aver pubblicato ripetutamente informazioni illegali».

L'autorità di regolamentazione cinese di Internet non ha fornito dettagli, citando la violazione della legge a tutela dei minori e altre norme, aggiungendo però di aver imposto 44 sanzioni a Weibo per un totale di 14,3 milioni di yuan nel periodo gennaio-novembre 2021. La mossa è stata sufficiente a far crollare i titoli della compagnia alla Borsa di Hong Kong: -9,70% a 219,60 dollari di Hk.

L'Autorità, in una nota, ha ordinato alla società «di rettificare immediatamente e di trattare seriamente con le persone responsabili». Weibo, da parte sua, ha chiarito di «accettare sinceramente i rilievi» e di aver istituito un gruppo di lavoro in risposta alla sanzione per le misure correttive del caso.

La multa è l'ultima di una serie di sanzioni che il regolatore ha imposto alle società tecnologiche quest'anno, nel contesto di una supervisione più severa di un Internet peraltro censurato e con le nuove linee guida emesse per siti di notizie e piattaforme online. Le autorità, nei piani, hanno affermato di voler promuovere un Internet «civile e corretto».

Gli sforzi messi in campo includono un giro di vite sulla «cultura dei fan» online e sul divieto alle società di social media di promuovere in modo aggressivo le celebrità, affermando che hanno avuto una cattiva influenza sui giovani.

All'inizio di dicembre, il Cac ha multato per 1,5 milioni di yuan Douban, popolare sito di recensione dei film, citando «la diffusione illegale di informazioni».

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