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MOLDAVIA«Qualcuno vuole trascinarci in una guerra indesiderata»

18.05.22 - 14:40
La premier moldava Natalia Gavrilita su neutralità, le bombe in Transnistria e le tensioni nel Paese
keystone-sda.ch / STR (DUMITRU DORU)
«Qualcuno vuole trascinarci in una guerra indesiderata»
La premier moldava Natalia Gavrilita su neutralità, le bombe in Transnistria e le tensioni nel Paese

CHISINAU - Neutralità. C'è chi si defila - come hanno scelto di fare Finlandia e Svezia, che oggi hanno consegnato all'unisono le proprie domande di adesione alla NATO - e chi se la tiene invece ben stretta. La Moldavia rientra nella seconda categoria. Neutrali e «vogliamo restarlo», parola della premier Natalia Gavrilita.

Una neutralità, ha detto la prima ministra intervistata oggi dal Corriere della Sera, «sancita dalla costituzione e ampiamente sostenuta dalla popolazione», che quei venti di guerra li sente spirare da molto vicino. Nel Paese «il livello di ansia è molto aumentato» dall'inizio dell'invasione russa. All'eco delle bombe che risuonano, sia dalle terre d'Ucraina che dal cuscinetto della Transnistria, su cui il governo moldavo non ha «un controllo effettivo» ribadisce la premier. «Sono attacchi mascherati per creare panico e insicurezza» e su cui «non riusciamo a condurre un'indagine seria».

«Vogliono trascinarci in una guerra indesiderata»
E sui possibili mandanti aggiunge: «Sono incidenti causati da parti interessate che cercano di destabilizzarci e trascinarci in una guerra indesiderata». Uno scenario di questo tipo era stato evocato di recente anche dalla direttrice dell'intelligence degli Stati Uniti, Avril Haines, che di fronte alla Commissione della Difesa del Senato ha detto che portare la guerra fino in Transnistria è nelle intenzioni di Putin. Su questo fronte, la premier moldava afferma che il governo non ha ricevuto segnali di una mobilitazione di forze in questo senso. «Sappiamo che esiste il rischio, ma per ora sembra un pericolo lontano».

Il dialogo: la via di un Paese «pacifico e neutrale»
Più concrete sono invece le preoccupazioni di doversi trovare a fare i conti con una scarsità di «risorse energetiche». E questo pur non avendo aderito alle sanzioni che l'Ue - a cui Chisinau ha presentato domanda di adesione - ha deciso contro Mosca. La via maestra per la Moldavia, da «Paese pacifico e neutrale», resta sempre quella del dialogo e della diplomazia. È così con i rappresentanti della Transnistria. È così con il Cremlino. E in generale con tutti. «La nostra è una situazione precaria, abbiamo aderito a molte dichiarazioni che condannano la guerra contro l’Ucraina e abbiamo intrapreso tutte le azioni che per noi risultano possibili, proporzionate alle nostre risorse. Gli amici ucraini capiscono».

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