Modifiche ritirate dalle forze che compongono la maggioranza di governo. Niente voto di fiducia
ROMA - Il "premier" italiano Mario Draghi alza la voce e tutti gli altri - compreso quindi il leader della Lega Matteo Salvini - la abbassano. Tutti i partiti che compongono la maggioranza di governo della vicina Penisola hanno ritirato tutti gli emendamenti presentati nei confronti del decreto legge sul Green pass. Lo riferiscono i media italiani, che citano fonti parlamentari.
Ne consegue che, a differenza di quanti ventilato fino a ieri sera da Palazzo Chigi, il testo seguirà il tradizionale iter d'esame alla Camera senza che il governo ponga il voto di fiducia sul decreto. Le tensioni interne, almeno per il momento, sembrano quindi stemperarsi. Su alcuni degli emendamenti era infatti previsto la votazione a scrutinio segreto.
In mattinata, il leader del Carroccio ha ribadito la propria fiducia all'esecutivo. «Il Parlamento c'è per discutere, per dibattere, per approfondire. Fiducia al governo ma senza esagerare con i divieti», ha detto Salvini ai cronisti incontrati durante la raccolta firme per i referendum sulla giustizia a Roma. Lo riporta Adnkronos. «Noi abbiamo a cuore salute e lavoro degli italiani. Come Lega manteniamo assoluta fiducia in Draghi e in questo governo. Chiediamo che si curino e si mettano in sicurezza più italiani possibili, senza complicare la vita ad altri milioni di italiani. Penso a chi vuole mettere il Green pass per andare in metropolitana, in bus e in treno».