
WASHINGTON - La Corte suprema ha respinto il ricorso del Texas, sostenuto dall'amministrazione Trump e da un'atra decina di stati degli Usa, in cui si chiedeva di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali americane del 3 novembre che hanno dato la vittoria a Joe Biden.
Il ricorso era stato presentato dal procuratore generale del Texas Ken Paxton ed era appoggiato dall'amministrazione Trump, da 18 Stati e da oltre 100 membri repubblicani del Congresso.
L'azione legale era contro le modifiche alle procedure di voto nelle ultime elezioni in Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, e si chiedeva di bloccare i voti del collegio elettorale in questi quattro Stati e di rinviare la riunione del 14 dicembre in cui lo stesso collegio è chiamato ad eleggere formalmente il presidente.
Nel ricorso si accusavano i dirigenti dei quattro Stati di non aver protetto dalle frodi il voto per posta. Il Texas chiedeva quindi di non contare i loro 62 voti nel collegio elettorale, facendo così scendere Biden, che ha totalizzato 306 voti, sotto la soglia del quorum necessario (270 voti).
E per di più, il ricorso ridicolo del Texas era appoggiato anche dai procuratori di altri 18 stati e da 126 deputati repubblicani della Camera dei Rappresentanti!!! Tutta gente che ha firmato un ricorso giuridicamente demenziale che la Corte Suprema ha respinto senza nemmeno entrare nel merito vista la sua evidente inconsistenza giuridica. Cosa significa tutto questo per il futuro della democrazia negli USA? Se una grossa fetta di politici e di giuristi hanno appoggiato una specie di colpo di stato c’è da preoccuparsi seriamente.