
WASHINGTON - Donald Trump non intende lasciarsi fermare dagli insuccessi che i suoi ricorsi legali contro il risultato delle presidenziali hanno registrato in diversi Stati.
Dopo che, sabato, la Corte Suprema della Pennsylvania ha respinto una causa depositata da un gruppo di repubblicani che chiedevano d'invalidare il voto per posta nello Stato conquistato da Biden, Trump ha dichiarato: «Sono state fatte delle accuse specifiche e abbiamo un sacco di prove nel caso della Pennsylvania. C'è gente che semplicemente non vuole capirlo». In un tweet, il presidente uscente ha inoltre assicurato che il numero di voti che la sua campagna elettorale sta contestando nello Stato è «molto più grande» degli 81'000 consensi di margine di cui gode il suo avversario.
Trump si è inoltre dichiarato pronto a impugnare il riconteggio che ha chiesto in Wisconsin al costo di 3 milioni di dollari e che sembra non intaccare la vittoria di Biden. «Il riconteggio nel Wisconsin non è questione di trovare degli errori nel conteggio, ma di trovare persone che hanno votato illegalmente e quel caso sarà aperto dopo che il riconteggio sarà finito, lunedì o martedì», ha spiegato su Twitter. «Abbiamo trovato molti voti illegali», ha assicurato.
Come riporta Fox News, il riconteggio nella Contea di Milwaukee, già concluso, ha attribuito a Biden 132 voti in più rispetto al primo conteggio. Quello nella Contea di Dane, ancora in corso, ha per ora garantito a Trump 68 voti in più su Joe Biden. Cifre che non possono intaccare il seppur ridotto margine di 20mila voti conquistato da Biden nel Wisconsin.
Per quanto riguarda la Pennsylvania, la Corte Suprema ha respinto il ricorso repubblicano contro il voto per posta perché tardivo. Questa procedura di voto, ha spiegato la maggioranza dei giudici, è stata infatti approvata un anno fa e milioni di elettori hanno già votato in buona fede da settimane.
La campagna di Trump ha registrato sconfitte legali anche in Arizona, Georgia, Michigan e Nevada. Per il momento, gli avvocati del presidente non hanno ancora presentato prove circostanziate di «vasti» brogli elettorali.
Solo Trump e i suoi accoliti (anche quelli nostrani come seo56) continuano a sostenere la favola dei brogli. Finora nessuno altro è riuscito a vedere nemmeno lontanamente i famosi brogli... né tantomeno le prove necessarie per intraprendere le cause nei tribunali. Ovviamente, senza prove i tribunali non sono nemmeno entrati nel merito. Perfino giudici repubblicani gli hanno dato torto... È solo un bla bla bla teatrale per creare cortine fumogene e cercare di nascondere e travisare la realtà. Una narrazione nauseante e ormai logorroica destinata ai creduloni e a chi finge platealmente che lui sia la “povera vittima”.