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STATI UNITIIl duello a distanza è un boomerang per Trump

16.10.20 - 07:22
Savannah Guthrie sulla Nbc ha martellato di domande il presidente, mentre sulla Abc Biden si mostrava più calmo
Keystone - foto d'archivio
Fonte ats ans
Il duello a distanza è un boomerang per Trump
Savannah Guthrie sulla Nbc ha martellato di domande il presidente, mentre sulla Abc Biden si mostrava più calmo

WASHINGTON - Dalla pandemia alla politica economica, il presidente Usa Donald Trump e Joe Biden si sono sfidati in televisione a distanza. A conquistare il "secondo round" del match per la corsa alla Casa Bianca è stato il candidato democratico, con il presidente apparso più in difficoltà.

La scelta di dire "no" al dibattito virtuale e di sfidare Biden a distanza allo stesso orario in diretta tv si è rivelata una sorta di boomerang per Trump a circa due settimane dal voto.

A martellare continuamente l'attuale inquilino della Casa Bianca ci ha pensato Savannah Guthrie, 48 anni, anchorwoman della Nbc. Sui social è la nuova eroina dei democratici, poiché durante l'intervista è stata agguerrita, determinata, e non disposta ad accettare risposte evasive sulla gestione della pandemia, sulla minaccia dell'estremismo di destra, sulle dichiarazioni fiscali mai pubblicate dal presidente. Allo stesso tempo, in onda sulla Abc da Philadelphia, Biden mostrava una calma serafica nel demolire la presidenza Trump.

«Anche se la commissione ha cancellato il dibattito che avrebbe dovuto esserci stasera, il presidente Trump ha sonoramente battuto Savannah Ghuthrie nel suo ruolo» di rappresentare Joe Biden, ha affermato la campagna di Trump, sottolineando che il presidente si è districato dagli «attacchi di Guthrie e ha interagito con gli elettori».

«Su Abc la scena era completamente diversa con domande a Joe Biden per non metterlo in difficoltà. Gli americani possono vedere che il presidente guida il paese e che in 47 mesi ha fatto di più che Biden in 47 anni di politica», ha aggiunto la campagna di Trump.

Le risposte di Trump - «Quando è risultato negativo l'ultima volta al test anti-Covid prima del primo dibattito con Biden?», la prima domanda della serata di Guthrie. «Non ricordo...forse il giorno prima..», la risposta tentennate di Trump, che ha ammesso di non aver fatto i test tutti i giorni. «Comunque io sono il presidente, devo vedere la gente, e non posso restare chiuso in un seminterrato», ha tentato di attaccare, riferendosi al famoso basement dove Biden è rimasto rinchiuso nelle settimane più critiche della pandemia.

Mentre da un lato Biden accusava Trump di non aver fatto e di non fare niente per contenere la diffusione dei contagi, il presidente sosteneva che «l'85% delle persone che indossano la mascherina si becca il coronavirus», difendendo così i suoi bagni di folla nei comizi. E un momento dopo, l'ennesimo rifiuto di condannare esplicitamente il suprematismo bianco e il movimento cospirazionista QAnon: «Non li conosco, non so niente di loro», ha affermato, nonostante la Guthrie gli ricordasse come spesso abbia rilanciato su Twitter le loro teorie del complotto.

«Lei è il presidente, non uno zio pazzo qualunque», la reazione della moderatrice che ha poi incalzato il presidente sulle dichiarazioni fiscali mai pubblicate: «I numeri usciti sono sbagliati, e comunque il fisco mi ha trattato molto male», ha detto Trump, nonostante il New York Times abbia svelato che il presidente ha pagato 750 dollari l'anno sia nel 2016 che nel 2017.

Anche Biden nel mirino - Intanto arriva una notizia che mette in ansia anche Biden: le autorità federali indagheranno sulle presunte e-mail del figlio Hunter svelate dal New York Post. Lo riporta Nbc, citando alcune fonti secondo le quali gli investigatori esamineranno se le missive sono legate a un'operazione di intelligence straniera. Ma una tegola arriva pure su Trump: il Washington Post infatti riporta come gli 007 Usa lo scorso anno misero in guardia la Casa Bianca sul fatto che Rudolph Giuliani, il legale personale di Trump, fosse nel mirino dell'intelligence russa che voleva influenzarlo per alimentare disinformazione in vista del voto. E dietro alle e-mail pubblicate dal New York Post ci sarebbe proprio lui, Giuliani.

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